Regia di Benjamin Ross vedi scheda film
La fama di genio, anche se riguarda un talento come Orson Welles, giovanissimo attore e regista teatrale, originalissimo autore radiofonico, è un’etichetta soffocante e, paradossalmente, epidermica. Quando l’immenso Orson è chiamato ad Hollywood dalla RKO per una riconversione industriale delle sue idee e per realizzare il suo primo film, il regista è accolto dallo scetticismo collettivo di un apparato conservatore e da un mondo pronto a uccidere, come sostiene il magnate della stampa Hearst durante una cena, tori e matador. Successo e fallimento, immagini patinate e squallore, volgarità e glamour, arroganza e vigliaccheria, metodo e mercato. Sono solo alcune delle dicotomie con le quali la Mecca del cinema racconta, all’infinito, se stessa. “RKO 281”, film televisivo prodotto da Ridley e Tony Scott, ricostruisce, con le molte semplificazioni dettate dalla committenza, la tormentata genesi, realizzazione e distribuzione di “Quarto potere”, l’opera prima più famosa della storia del cinema. Il film diretto dal giovane Benjamin Ross, che deve dare volti e parole a troppe figure storiche (le somiglianze o le differenze risultano artificiose) è rispettoso di quell’avventura e dà l’impressione di essere più incuriosito da Hearst che da Welles. Dare conto della creazione di un capolavoro è una scommessa impossibile.
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