Regia di Benjamin Ross vedi scheda film
Pensato per la tv, finito al cinema in Italia (la dice lunga sul livello dei tv movie americani rispetto a quelli italiani) e passato pressoché inosservato, è il racconto della genesi di Quarto potere, costantemente in cima alle classifiche dei migliori film della storia. Ridotto notevolmente ed inspiegabilmente per il mercato italiano, ne è venuto fuori un film onesto ma debole, diligente ma calligrafico, in cui contano più le cose non dette (come si salva Welles?
In realtà si spacciò per cristiano al cospetto del cattolicissimo capo della censura americana, ma qui non viene detto) che le cose forse meno interessanti ma narrate più approfonditamente (il filone di Melanie Griffith e James Cromwell, fonti d’ispirazione di Welles ma tutto sommato poco funzionali ai fini del racconto). Le cose migliori: il ruolo delle grandi pettegole di Hollywood come Hedda Hopper e Louella Parsons (Brenda Blythn e Fiona Shaw), custodi dei segreti del cinema e mercenarie mediatrici; lo sceneggiatore alcolizzato e deluso tratteggiato dal buon John Malkovich; la riunione dei produttori ebrei di Hollywood, un misto di disperazione ed opportunismo.
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