Regia di Marco Pontecorvo vedi scheda film
Forse pochi meriti artistici (se non per la sapiente ricostruzione degli ambienti e dei costumi dell'Italia degli anni '60), ma grandi meriti educativi e formativi per questo film che mette in risalto quello che è stato forse un primo segno di una idea rivoluzionaria che poi, per fortuna, si è diffusa largamente nella nostra società occidentale. L'idea che il diverso non va disprezzato, scartato, isolato, messo da parte; ma che invece la diversità è fonte di ricchezza nella comunità, grazie al confronto, alla comprensione, al dialogo ed all'interazione. Anche per quanto riguarda la salute.
Di grande attualità, considerando che l'apprezzamento del diverso porta al progresso, alla collaborazione, all'integrazione sociale; mentre invece l'idea opposta è il seme del razzismo, della segregazione, di varie forme di persecuzione, della guerra.
Persino commovente alla fine. E su principi molto solidi, tra cui quello secondo cui "abbandonare non è una possibilità".
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