Regia di Bharat Nalluri vedi scheda film
Non si poteva cadere più in basso di così, ormai, in questa saga di film ispirati a dei fumetti. Questo terzo capitolo sembra solo un melenso e marcio copia-incolla degli spunti basici del primo episodio. Le sue tematiche consunte vengono riproposte senza un briciolo di inventiva né di reale pathos. Tutto riciclato e senz’anima.
La trama è banale e prevedibile, priva di ogni efficacia e spessore. Ha perso la magia e la capacità di emozionare che il mix di amore-morte-dolore e vita oltre la morte tipico della saga dovrebbe possedere.
Il copione è noioso e scontato in ogni dialogo, situazione e argomento che tratta, sovrabbondando di stereotipi e luoghi comuni insipidi e insopportabili. Inoltre, la bellezza della storia d'amore del primo film, in questo caso è stata riadattata nel più scialbo dei modi. Il tentativo dei protagonisti di trasmettere qualcosa è così goffo e innaturale da risultare stucchevole – ovvio che sia un’impresa ardua toccare le corde del cuore come riuscirono a fare Brandon Lee e Sofia Shinas, però, in questo caso, si arriva proprio all’apoteosi della scipitezza…
Gli attori scelti sono quasi tutti di serie B e non convincono affatto a causa di una recitazione pessima. Soprattutto Eric Mabius è completamente fuori parte. Non potevano scegliere un attore peggiore di lui che interpretasse questo genere di film. È irritantemente inespressivo e insipido. Non per nulla fu scartato quando si candidò alle selezioni del primo capitolo di questa saga.
Patetico e squallido il richiamo al film “Il miglio verde”, con la scena del ragazzo che muore in maniera orribile e ingiusta sulla sedia elettrica e ridicola anche la scena della statuetta sulla tomba della ragazza, che a un certo punto versa lacrime di sangue (neanche fosse la Madonnina di Civitavecchia!).
Non ho apprezzato neanche che il protagonista, Alex Corvis, si riambienti subito nel mondo dei vivi, come se fosse ancora uno di loro anziché un inquietante fantasma che non si sente né carne né pesce e la cui anima è segnata profondamente dal dolore di una morte atroce e ingiusta.
Buona solo la scena in cui, guardandosi allo specchio, nota il suo volto pieno di ustioni e inizia a staccare la pelle morta restando alla fine con delle cicatrici evidenti, ma per il resto, decisamente non ci siamo. Questo per me è l’episodio più inutile e insulso della saga.
La narrazione è molto schematica e meccanica, proprio come la messa in scena che non mi ha emozionata in nessun momento. Neppure quando la telecamera riprende in primo piano la faccetta rotonda e mesta con le lacrimucce di Kirsten Dunst. Brava attrice, per carità, ma qui piange in modo affettato. Non mi è piaciuta per niente, l’ho trovata molto innaturale e inadeguata per tutta la durata della pellicola.
Le scene di azione sono mediocri, le ambientazioni hanno perso la suggestività offerta dai primi due capitoli e la colonna sonora è insignificante e trascurabile.
Un film bocciato su tutta la linea.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta