Regia di Rodrigo Sorogoyen vedi scheda film
Un thriller ad alta tensione ambientato nella Spagna più remota, dove natura e cultura si scontrano senza incontrarsi mai.
Si nutre di Hitchcock, Peckinpah e i Coen il miglior film spagnolo dell'anno, nonché uno dei thriller più riusciti del decennio. La firma è di Rodrigo Sorogoyen, madrileno classe 1981, di cui diventa importante recuperare l'intera filmografia (4 film prima di questo, disponibili su piattaforma).
"As Bestas", nella sua originalità, sa mettere in scena la lezione del cinema che lo ha preceduto e sorprenderci nella sua evoluzione lenta ma inesorabile. Ci prepara alla violenza fin dalla prima inquadratura, salvo poi girarci intorno con una reiterazione dell'attesa e una gestione della tensione che scomoda paragoni illustri (Hitchcock).
I lunghi silenzi che caratterizzano il primo capitolo ci fanno calare nella dimensione rurale dei personaggi, sempre in bilico tra un ecologismo quasi ingenuo e una difesa del territorio quasi primitiva, in una dialettica che ha come unica possibile sintesi la mancanza di integrazione: e se qui l'ispirazione può essere "Cane di paglia", lo sviluppo si inerpicherà su altre strade.
Quando l'azione non può più aspettare si arriva poi ad un climax che, anziché 'liberare' lo spettatore, sospende per un attimo il racconto e porta ad un'ultima parte inaspettata e di stoica umanità, altrettanto dura, ma sostenuta da un personaggio granitico che sembra uscito dalla penna dei fratelli Coen.
"As Bestas" è uno dei film imperdibili della stagione, che entra sottopelle e obbliga a fare i conti con un concetto così personale e allo stesso tempo universale come quello di famiglia.
Recuperato in un'arena estiva immersa nella natura, è stata una visione intensa, emotivamente coinvolgente e a tratti insostenibile, capace di instillare dubbi e suggerire riflessioni profonde di grande attualità.
9 premi Goya vinti, tra cui miglior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista e attore non protagonista, ma tutto il cast è straordinario.
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