Regia di Chris Sivertson vedi scheda film
L'horror che mancava... ai tredicenni intimoriti dalla propria ombra. Christina Ricci, bambina invecchiata, in abiti d'antan e con look da cartone animato, in un film davvero "mostruoso".
Anni Cinquanta. Laura (Christina Ricci), per sfuggire da un matrimonio infelice, decide di trasferirsi in California, andando a vivere in una nuova abitazione assieme al piccolo figlio Cody (Santino Barnard). Ben presto, però, sia Cody che Laura iniziano ad essere testimoni di strane manifestazioni, in particolare legate a uno stagno in prossimità della casa. Inizialmente si tratta di una creatura mostruosa, che in seguito Cody identifica in una donna. Laura si rivolge ai proprietari, quindi alla chiesa e infine a un medico, ma nessuno dei suoi interlocutori sembra credere alle sue dichiarazioni. Sino a quando, un giorno, recatasi a scuola per recuperare Cody, scopre che il bambino è letteralmente sparito.
Dalla enciclopedia Treccani, sotto la voce "pasticcio": "lavoro mal fatto, disordinato, confuso". Termine, dunque, che si adatta alla perfezione a questo incompiuto lungometraggio. Già dai titoli di testa si avverte qualcosa di strano, quando appaiono i loghi di molteplici case di produzione. Per la prima volta nella storia del cinema, Monstrous vede all'opera ben 52 tra produttori associati ed esecutivi, tra i quali anche Carol Chrest, sceneggiatrice dalle idee poco chiare, al suo secondo lavoro (l'altro è il dimenticato Profezie di morte, del 1999). Non è un blockbuster, al contrario, per tutto il film vediamo in scena solo Christina Ricci - abbigliata con terribili costumi, tipo camicia gialla con gonna (a campana) rossa o altri capi a pois - mentre, recitando in maniera caricaturale, ossessiona il piccolo Santino Barnard, per il quale un futuro destino d'attore appare quantomeno fuori luogo. Girato nella stessa casa vista in Annabelle 2 (David F. Sandberg, 2017), Monstrous offre primi piani insistenti di una classica Chevrolet (azzurro/celeste), spot pubblicitari d'epoca su un vecchio televisore in bianco e nero, riviste con Mamie Eisenhower in copertina, brani musicali d'antan tipo Mister Sandman o Katchi in sottofondo. Il povero regista, Chris Sivertson [1], si trova alle prese con una produzione caotica più adatta alla realizzazione di un cartone animato che a un film vero e proprio, sia per i caratteri dei personaggi messi in scena, sia per una fotografia che punta a cromatismi accentuati, contrastanti, sia per una serie di effetti speciali in CGI che tutto fanno meno che sorprendere. Aggiungiamo che Monstrous non appartiene al genere classificato dalla stessa distribuzione, essendo il solito thrillerino psicologico prevedibile e privo di trama, destinato anche ai tredicenni (PG13), con protagonista una moglie isterica (le colpe del marito restano un mistero, non vengono espresse), al cui confronto, per affinità tematica, Babadook (Jennifer Kent, 2013) sembra il più spaventoso horror mai realizzato.
NOTA
[1] È quantomeno singolare che Sivertson ad inizio carriera abbia co-diretto, assieme a Lucky McKee, All cheerleaders die (2001) mentre, con Kevin Ford, Toolbox Murders: as it was (2003), un documentario dedicato a Lo squartatore di Los Angeles (Dennis Donnelly, 1978). Due opere esattamente agli antipodi di Monstrous.
"Le caricature soprattutto debbono essere fatte a memoria, perché allora vuol dire che il caricaturista ha bene impressa nella mente quella smorfia particolare che ha ognuno di noi, e che riassume in certo modo il suo carattere morale."
(Carlo Montani)
Trailer
F.P. 02/09/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 88'30") / Date del rilascio: USA, 13/05/2022; Germania, 25/08/2022; Russia, 10/11/2022
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