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Barbie

Regia di Greta Gerwig vedi scheda film

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La recensione su Barbie

di orsotenerone
4 stelle

Barbie è senza dubbio il film che ha infiammato questa estate cinematografica 2023, e non è detto che sia poi un male, perché come diceva Dorian Gray il personaggio creato da Oscar Wilde: “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.” e qua intendo il cinema e non Barbie.

 

 

Il Film Barbie del 2023

Per prima cosa voglio parlare della parte cinematografica, poi parleremo anche del messaggio all’interno della pellicola.

Dal punto di vista cinematografico è senza ombra di dubbio un gran buon film. Il lavoro di fotografia e di ricreazione del mondo di Barbie è stato magistrale, come non si può dire nulla sull’interpretazione dei due protagonisti.

Margot Robbie e Ryan Gosling si vede che hanno lavorato moltissimo per entrare nella parte, creando un effetto bambola praticamente perfetto. Ma il lavoro dei due attori non si è certo fermato a questo livello, lavorando bene proprio sulle caratteristiche caratteriali di Barbie e Ken.

Bene anche tutto gli altri coprotagonisti con un immenso Will Farrel (forse sarebbe stato il caso di dargli più scene) e una buona, ma forse poco innovativa America Ferrera.

Venendo alle note dolenti, è chiaro che la sceneggiatura ha qualche buco di troppo e i dialoghi sono ridotti all’osso, non dal punto di vista del numero di battute ma della qualità delle stesse, questo rende il film, come molti hanno già detto, particolarmente didascalico.

È evidente che è una richiesta specifica del film, che ha la necessità di evidenziare alcuni messaggi in tutti i modi possibili.

 

 

Il messaggio e la mission di Barbie il film dell’estate 2023

Adesso possiamo tranquillamente fare un po’ di confusione e vediamo cosa succede.

È inutile nascondere quale fosse il vero messaggio del film e cioè quello del femminismo e della lotta al mondo “patriarcale” e allo strapotere dell’uomo.

Ma che cosa è il patriarcato oggi giorno? Storicamente, il termine patriarcato è stato usato per riferirsi al dominio autocratico da parte del capo di una famiglia. Tuttavia, in tempi moderni, si riferisce più generalmente al sistema sociale in cui il potere è prevalentemente detenuto da uomini adulti.

Quindi, hanno ragione sia chi dice che il “Patriarcato” non esiste più (perché il patriarcato come era conosciuto nelle antiche civiltà effettivamente non è più presente), ma hanno ragione anche chi parla di patriarcato “moderno” un’accezione nata almeno 20 anni prima di questo film.

Ma il problema non è certo il messaggio proposto, che a mio modo di pensare è corretto: è giusto che ci sia la parità dei sessi e che una donna abbia le stesse possibilità di un uomo.

È corretto, inoltre, che la donna venga scelta e proposta per lavori o posizioni di potere non per la sua avvenenza fisica ma per le sue qualità professionali.

 

Barbie: il vero grande problema

Il vero grande problema è come è stato veicolato il messaggio, proponendo di fatto, una sorta di inversione dei ruoli dove la donna sa tutto e sa fare tutto e l’uomo invece è una nullità.

Se da una parte potrebbe essere un modo per dire: ” provate anche voi, quello che abbiamo subito noi” dall’altra risulta stucchevole e noioso. C’erano mille modi per parlare di femminismo, di emancipazione femminile e dei giusti diritti delle donne. Questa metodologia alla fine risulta essere un “autogol” creando un’antipatia verso il prodotto Barbie che non ha motivo di essere.

Effettivamente il fatto che il film parla di Barbie è secondario; Barbie è solo un nome conosciuto con cui veicolare un messaggio per loro importante. Barbie è una vittima di questo film.

Il problema vero della pellicola non è perciò il messaggio che propone con cui mi trovo totalmente in accordo, ma le modalità distruttive con cui lo stesso viene proposto.

Questo eccessivo didascalismo e monolighismo va anche ad inficiare sulla qualità stessa di “Barbie”.

L’idea, inoltre, di voler sensibilizzare in modo così violento gli spettatori di ogni età su questo tema è totalmente sbagliato. Puoi si parlare di molte problematiche, ma in alcun modo puoi creare un indottrinamento, su qualunque argomento, compreso, ma non solo, il femminismo.

Come dire: l’intento è nobile ma le modalità e il risultato sono eccessivi e sbagliati.

 

 

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