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Barbie

Regia di Greta Gerwig vedi scheda film

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Ronaldo del '98 4ever

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La recensione su Barbie

di Ronaldo del '98 4ever
8 stelle

Una vera sorpresa. Non ci sono definizioni migliori per rendere l'idea della differenza tra le premesse (e forse gli ingiusti pregiudizi) e il risultato finale. Del resto, quando una pellicola incassa 1 miliardo in meno di 20 giorni dall'uscita, non può essere un caso...

Dopo una prolungata assenza dalle sale cinematografiche (gli ultimi anni non hanno aiutato), mi lascio convincere ad andare a vedere questo film, di cui c'è stato un vero e proprio bombardamento pubblicitario nei mesi precedenti su ogni social, con trailer, frame e anticipazioni di qualsiasi natura.

Essendo un maschio non possiedo ovviamente alcun passato legato al mondo delle bambole, giocattoli tipicamente femminili, e di conseguenza non so assolutamente nulla su Barbie, eccetto che è un giocattolo prodotto dalla Mattel e che ha un compagno/amico di nome Ken.

Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso!

Il punto è che fare un film su Barbie non era poi così semplice: non stiamo parlando di un caso come Batman, o Spiderman, in cui esiste una storia, esiste un pregresso nel mondo dei fumetti e pertanto è "sufficiente" trasporre tutto su una pellicola. Qui stiamo parlando di un semplice giocattolo. Iconico, oltremodo famoso, ma pur sempre un giocattolo. Cioè un oggetto di plastica inanimato che spesso è più adatto a prendere polvere su qualche scaffale che a essere utilizzato realmente...

Le uniche certezze (e premesse) erano che Barbie doveva essere biondissima e bellissima e Ken pure. Dopodiché riempire 114 minuti era impresa tutt'altro che semplice...

La Gerwig e Baumbach hanno sicuramente il merito di avere avuto un'idea originale e anche un po' "furba": colgono infatti l'occasione di girare questo film cavalcando l'onda di alcune tematiche - figlie dei nostri tempi e di una corrente di pensiero, per così dire, "politicamente corretta" - di una certa rilevanza, e lo fanno in modo piuttosto originale e (quasi) mai banale.

Il femminismo, la parità tra sessi, il mondo basato sul patriarcato, il concetto in generale di uguaglianza, i dubbi sull'essenza del proprio io e il desiderio di provare a cambiare il proprio essere sono tutte tematiche affrontate in questo film in modo spiritoso e divertente, ma non per questo meno profondo.

Giustamente il climax legato all'importanza dei temi trattati è ascendente: si parte da un esordio patinatissimo, ai limiti dell'imbecillità, ma con lo scorrere del tempo l'intensità narrativa e i concetti che emergono si fanno via via sempre più seri e pregnanti, fino a culminare nell'ultimo quarto d'ora che sicuramente creerà correnti di pensiero nettamente contrapposte - vuoi per la "pesantezza", vuoi per il rischio di sfociare nella banalità (cosa che a tratti accade anche, ma va detto che non era per niente semplice evitarlo, perciò lo ritengo un difetto relativo).

Il risultato è un film sicuramente piacevole, di ottimo impatto visivo, ricco di momenti divertenti e quasi comici, e che non manca di fare riflettere su una questione che esiste dalla notte dei tempi: il rapporto e la coesistenza tra l'uomo e la donna, con parità di diritti annessa. Ecco dunque che in verità Barbie e Ken non sono altro che un'allegoria della Donna e dell'Uomo, che forse hanno ancora davanti a sè un lungo percorso per imparare a costruire una società in cui vi sia una vera uguaglianza nei diritti e nelle opportunità, pur nell'ancestrale necessità di rispettare le naturali e sacrosante differenze.

Niente da dire sugli interpreti: Margot Robbie è di una bellezza che definire fuori dall'ordinario sembra un insulto, tanto è riduttivo. É perfetta, assolutamente perfetta per questo ruolo. La ritengo un'ottima interprete e la sensazione è che con il passare del tempo sia sempre più brava, oltre a essere al momento indiscutibilmente la donna più bella del mondo (avrò pure un debole per le bionde, ma questa ha proprio esagerato!).

Gosling mi è sempre piaciuto, essendo convinto che si tratti di uno dei migliori attori in circolazione negli ultimi 10 anni. Con il ruolo di Ken dà prova di una certa duttilità, che è una dote assolutamente preziosa.

Niente male anche Simu Liu, molto simpatico e spontaneo nella parte di un Ken un po' cattivello...

Menzione onorevole per la breve - ma significativa - partecipazione di Rhea Perlman, moglie di Danny De Vito. Due persone che stimo molto e che hanno dato un grande contributo a quella fantastica fabbrica dei sogni che è il Cinema.

In definitiva, complimenti a tutti per l'ottimo lavoro svolto! Non avevo grandi aspettative, ma ho dovuto ricredermi. Ed è stato molto bello.

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