Regia di Greta Gerwig vedi scheda film
Una Barbie con pensieri di morte ricerca la propria identità nel mondo reale. Il suo percorso sarà formativo: conoscerà la disillusione, la critica e il giudizio spietato che il mondo riserva a ogni essere umano, ma anche la bellezza e la forza del pensiero umani. La scelta e l'autodeterminazione di sé saranno il vero obiettivo da conquistare.
Ovviamente un film mainstream che però disattende l'aspettativa del puro entertainment. Greta Gerwig già con le sue opere precedenti aveva dimostrato di avere a cuore il tema dell'emancipazione femminile e in questo film non cambia taglio, sfrutta semplicemente un contesto commerciale per portare avanti le proprie idee. Il film ha indubbiamente molte debolezze e qualche banalità, ma il messaggio che vuole portare è forte e chiaro, programmatico e lineare. Inutile ricordare i monologhi della mamma e di Barbie che sono sicuramente la parte più importante del film, come se tutto fosse stato costruito prima per prepararli e farli arrivare più forti nel loro contenuto. Non mi sento di bocciare questo film, sarebbe stato sotto il sei se si fosse limitato a parlarci della bambola e non dell'essere umano e delle sue aberrazioni, del maschilismo dilagante ma nascosto bene. Un film discreto, promosso più per l'intenzione che per il risultato finale negativamente influenzato dal marchio che produce il film. Promossa Margot Robbie e buona prova per Ryan Gosling. Colonna sonora orribile. Probabilmente alcuni dialoghi fuori dalla portata dei bambini che potrebbero essere intesi erroneamente come i soli destinatari del film
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