Regia di Greta Gerwig vedi scheda film
lei è bellissima. sorride la leggendaria costumista Ann Roth a Margot Robbie. il film Barbie abita nel sorriso della non più giovane Roth prestata alla recitazione.
La sala è stracolma di gente. Le nuvole minacciano bombe ma la cosa non sembra tangere il brulicare rosa shoking magliette camicie pantaloni cappellini in coda al botteghino dell'arena estiva di Borghetto S.S. l'attesa ha superato i portici e rimembra al vecchio culone da platea (il sottoscritto) le file interminabili dei "bei tempi andati": un successo insomma ancora prima del fischio d'inizio. L'anteprima nazionale sta superando le più rosee aspettative ma cosa ci aspettiamo per l'appunto da un film che proverà a raccontare della bambola americana più sexy e più venduta al Mondo? Seduti silenzio. L'inizio è straordinario la giovane Greta Gerwig osa l'inimmaginabile cita spudoratamente il Maestro Kubrick fracassando la testa delle bambole primordiali per glorificare Barbie-monolito: un incipit che resterà a lungo nella memoria dei cinefili una sequenza madre per la cifra del racconto che la (bravissima.! Lady Bird Piccole Donne) regista statunitense ha deciso di percorrere (più avanti ancora cit a Shining Forrest Gump Grease). Questo è uno dei punti cardine raccontare la bambola più iconica del Pianeta un atto di coraggio (compensi a parte): il rischio di scivolare nel celebrativo è concreto la Gerwig e il compagno Baumbach non solo si smarcano dal rischio ma (tra)passano il fantastico per il reale Barbie non è più felice di vivere felice vuole scoprirne il motivo dove se non nella vita vera? Ma Barbie non può essere umana (antropoformizzata) deve restare chiusa nella sua scatola per la gioia dei bambini magari in mille versioni infermiera dottoressa Presidente tennista o premio Oscar senza sapere ne leggere ne scrivere il mondo perfetto di Barbieland.
Piedi piatti smagliature cadute vertiginose qualcosa è cambiato Barbie stereotipo è diventata Barbie depressa e la ragione la si può scoprire a casa di Sasha e Gloria a Los Angeles con roller e il fido Ken dribblando omazzi molesti e agenti solerti sul lungomare di Venice Beach. Mamma Gloria è cresciuta a pane e Barbie l'adolescente Sasha tradita negli affetti famigliari detesta la fashion doll e tutto quello che rappresenta l'esaltazione della bellezza femminile le classi agiate la vacuità per abiti sempre alla moda: la giovane latino americana è il filo che si è spezzato. Colpo di (gran) Teatro appare la signora Ruth Marianna Mosko Handler (zampino della Mattel?) e tenendo per mano Barbie "Amore io sono Mattel finchè la Finanza non mi ha beccato ma questo è un altro film.sono Ruth Handler inventrice di Barbie. ragazzi pensate che la donna che ha inventato Barbie assomigli a Barbie?! sono una nonna alta un metro e cinquanta con una doppia mastectomia e problemi di evasione di tasse. nessuno può somigliare a Barbie.tranne naturalmente Barbie." Il messaggio è diretto senza fraintendimenti ragazzi ragazze e fluidi in sala Barbie vive a Barbieland voi dovrete rimboccarvi le maniche per andare a vivere nei sobborghi o nelle immediate vicinanze prendete in mano la vostra vita senza rinunciare al sogno non fate come Sasha che ha rinunciato del tutto e non fate del mito la vostra ragione di vita: il mondo perfetto Barbieland un Truman Show dai colori più flashizzanti di Wes Anderson è noioso anch'esso ed è perfetto solo per le Barbie fuori non ci saranno il risveglio con la colonna sonora della vita o i megaparty tuttelesere ma gli affetti veri sì potrete baciare finalmente Ken e non è poco.
Già Ken interpretato magistralmente da Ryan Gosling biondo occhi azzurri e fisicato ma accessorio della star lo stupido ragazzo che ci regala risate si rifà a molti degli adolescenti in sala protesi ad una bellezza esteriore messa in ombra dalla primadonna per assenza di punti di riferimento e profondità di campo: l'eterna riserva il numero due come si sentono in molti. Ken ci prova a prendere il toro per le corna (sono sequenze da screwball stile Lewis!) ma la masculinità (secondo gli sceneggiatori) non basta e si arrende (si è scritto di femminismo 2.0) ma Ken è Ken punto e basta come Robin non è Batman e Sancho non è Don Quijote sospendiamo il mondo dei numero Uno per respirare anche le umane debolezze che non vanno declinate per genere così come patriarcato e matriarcato dovrebbero essere termini desueti allo stesso tempo celebrare una delle poche eroine femminili (sebbene di plastica) non deve storcerci il naso (anche se dietro all'opera temiamo la puzza della macchinazione commerciale targata Mattel).
Grande cast con la Robbie che spadroneggia e gigioneggia senza mai prendersi troppo sul serio bella sono bella ma non sono qui per questo motivo (non ci avrei messo dei soldi) identico plauso a Gosling che balla fa ridere e commuovere da grande attore fotografia di Prieto al top come le musiche del solito Desplat insomma un gran film.
da vedere.
Lu Abusivo
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