Regia di Franco Brusati vedi scheda film
È necessario ricordare ma anche dimenticare ciò che si è fatto e ciò che non si è fatto nel passato, perché quello è quanto siamo nel presente. Il passato dev'essere quindi interiorizzato, perché si acquisisca una maggiore consapevolezza del nostro essere, anche staccandosi da quei luoghi (dimenticando Venezia, appunto), quei fatti, quelle persone, che a distanza di tanti anni continuano a condizionarci.
Questo è quanto credo di avere tratto da questo film di Brusati; o magari mi sbaglio, perché l'insieme, appesantito da qualche bergmanismo (cui rimanda la presenza del bravo Erland Josephson) e viscontismo (si pensa soprattutto al Gruppo di famiglia in un interno) di troppo, non risulta chiarissimo nei suoi assunti. Film vedibile e/ma rivedibile.
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