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L'occhio privato

Regia di Robert Benton vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'occhio privato

di Ethan01
8 stelle

 

Un anziano ed acciaccato detective (Art Carney), indagando sull'uccisione di un amico (Howard Duff), si trova immischiato in una losca quanto ingarbugliata vicenda.

Dopo aver sceneggiato "Gangster Story", "Uomini e cobra" e "Ma papà ti manda sola?", Robert Benton esordì nel 1972 dietro la macchina da presa con "Cattive compagnie". Della sua filmografia successiva conosco ben poco, fatta eccezione per "L'occhio privato", pellicola che recupera gli stilemi dei vecchi noir del dopoguerra, aggiornandoli però nell'ottica del cinema americano anni settanta.

Chiaramente il film di Benton non è l'unico del periodo a compiere un'operazione di tal genere: ma rispetto alle pellicole coeve ha comunque delle particolarità. Benton rinuncia infatti al pessimismo radicale che aveva contraddistinto film quali "Chinatown" e "Marlowe, il poliziotto privato", ma riesce molto bene a costruire le atmosfere giuste, e a trovare un equilibrio tra omaggio e, allo stesso tempo, revisione critica del genere.

Ad ogni modo, i toni crepuscolari e la cupezza di fondo sono comunque ben presenti ed esemplificati dalla figura dell'anziano detective Ira Wells, "un dinosauro", una figura che ormai si muove fuori dal proprio tempo e (apparentemente) destinato ad un ipotetico ospizio: Mereghetti l'ha definito un "Bogart della terza età", ma, a ben vedere, il personaggio di Wells, vulnerabile e privo di glamour, ha ben poco a che vedere con il superomismo dei "private eyes" di Bogart.

Il film è ovviamente tutto di Art Carney, attore che, sul grande schermo almeno, ebbe notorietà soltanto negli anni settanta, quando era già piuttosto avanti con gli anni. L'interpretazione di Carney è superlativa e piena di sfumature, e permette al pubblico di immedesimarsi facilmente in questo particolare personaggio; di gran lunga meno simpatica la petulante spalla di Carney, ovvero Lily Tomlin; piuttosto indovinato invece John Considine, nella parte dello scagnozzo antagonista. Un non più giovanissimo Howard Duff, interprete di svariati noir degli anni d'oro, tra i quali "La città nuda" e "Quando la città dorme", appare brevemente all'inizio nel ruolo di Harry Reagan. La sequenza in cui Carney, in seguito all'attacco di ulcera nel ristorante pieno di fotografie di vecchi divi, supplica la Tomlin di non portarlo in ospedale, è quasi commovente.

La pellicola fu prodotta da Robert Altman, che appena quattro anni prima aveva diretto "Il lungo addio", con Elliott Gould nella parte di Philip Marlowe: secondo alcuni, il detective Ira Wells, idealmente almeno, avrebbe potuto rappresentarne una versione senile.

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