Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Un bel giallo ad alta tensione, in cui l'assassino, come in "M, il mostro di Düsseldorf", è un nemico sfuggente, imprevedibile e spietato. Ma, questa volta, la caccia non è una sfida di "tutti contro uno", perché, fino all'ultimo, i due fronti non appaiono nettamente separati: difficile capire chi sta da una parte e chi dall'altra. È, infatti, sull'ambiguità che Fritz Lang mirabilmente gioca in questo film, oltre che sulla tematica, un po' surreale, un po' avveniristica, della visione che va oltre il tempo e lo spazio, grazie all'occhio di telecamere nascoste, finestre mascherate da specchi, e fenomeni di veggenza medianica. Una sorta di "sguardo globale" che tutto invade, e che è poi espressione della follia di distruzione universale di cui il dottor Mabuse è portatore.
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