Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
Legalizzare la droga per stroncare la mafia e la delinquenza, questo il proposito di Carmine Bonavia (James Belushi) per vincere le elezioni e diventare sindaco di New York. Tutto qua, oltre a una macchinazione manipolatoria gestita dai politici per veicolare la volontà degli elettori. Dimenticare Palermo, adattamento di un romanzo di Charles-Roux, cerca di sfruttare un cast artistico inedito per un prodotto italiano. James Belushi, reduce dal successone commerciale ottenuto con Danko e Poliziotto a 4 Zampe, arriva in Italia e si mette al servizio di Francesco Rosi (Il Caso Mattei, Lucky Luciano, Salvatore Giuliano) che può vantare la disponibilità anche di Vittorio Gassman e di Philippe Noiret (Neruda ne Il Postino) in ruoli di supporto. Purtroppo la sceneggiatura è di gran lunga il punto debole e propone poco. La storia, alla fine, è un'occasione (colta dal regista) per mostrare i quartieri e le bellezze di Palermo, ma è assai povera negli sviluppi e nei contenuti. Il tema ricorrente dei gelsomini, utilizzati per mostrare la presenza di una mafia altrimenti evanescente, è il leitmotiv che accompagna la storia e che porta al tragico finale in linea con i vari mafia movie del periodo (si pensi a La Piovra di Damiani). Non si può combattere la mafia, ci si deve adeguare, sembra suggerire la pellicola. L'azione è latente, il ritmo lentissimo. Belushi non è probabilmente adatto al ruolo e, comunque, non viene sfruttato da Rosi che sacrifica la verve ironica di cui sono portatori i personaggi dell'americano in favore di una caratterizzazione irascibile seppur integerrima e sognante. Le musiche di Morricone sono tra le poche note positive. Deludente.
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