Regia di Giulio Manfredonia vedi scheda film
Non è male questo film. Manfredonia (il regista) sembra possedere una buona capacità nell' usare la macchina da presa. Nel senso, che il film, non è solo una storiella carina. C'è anche un occhio dietro che la vuole mostrare.
Gli attori sono bravi, soprattutto Fabio de Luigi. Vengono quasi tutti dalla televisione e si vede. Il film di per sè lascia il sorriso sul volto e forse qualche pensiero nella testa. Ma il problema è altrove. E' nella situazione del cinema italiano. Ormai quasi completamente schiavo della televisione. Nelle storie, negli attori, nei modi di girare. Abbiamo completamente perso il gusto di andare a vedere film come questi. Perchè spendere sette euro quando "prodotti" dello stesso tipo sono anche in televisione? Il cinema italiano sta diventando una succursale della Tv. I volti sono sempre gli stessi. Le tematiche anche. Il mostro che sta divorando il nostro cinema si chiama Fiction. Ovvero film per la Tv. I produttori investono in questi "prodotti" televisivi che strizzano l' occhio al grande shermo. I rischi sono minori, i riusltati sembra che non interessino a nessuno, se non per quanto riguarda i guadagni.
Con la nuova legge che è stata appena messa in atto si darà sempre più potere ai produttori. Che nella maggior parte dei casi di cinema ne sanno quanto una suora ne può sapere di sesso. Assolutamente niente. Però i soldi ce li hanno loro. Capite che situazione di merda?
Questo film è il classico figlio di questa situazione. Ma per lo meno chi ci ha lavorato si è dato da fare. Si è cercato per quanto possbile di mostrare un qualcosa, di trasmettere un' idea. O più semplicemente di raccontare onestamente una storia.
Ed è proprio questa una delle cose che il nostro cinema ha perso. Il saper raccontare. E il pubblico, di conseguenza, ha perduto la voglia di saper ascoltare.
Maledetta televisione, ci stai rincoglionendo a tutti.
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