Regia di Lewis Milestone vedi scheda film
Tratto dal celebre romanzo di Erich Maria Remarque, "All'ovest niente di nuovo" è un classico del pacifismo e dell'antimilitarismo al cinema, che anticipa di parecchi anni il Kubrick di "Orizzonti di gloria", ed è senza alcun dubbio il più acclamato film di un regista discontinuo come Lewis Milestone. Fu subito acclamato dalla critica, ebbe un grande successo di pubblico in America e vinse l'Oscar per il miglior film e la migliore regia: tutti attestati di qualità per un'opera che vuole sensibilizzare e scuotere lo spettatore sull'orrore del conflitto bellico in un periodo di incertezza politica che avrebbe condotto nel giro di pochi anni ad un nuovo e ancora più sanguinoso conflitto mondiale. La prima parte contiene sequenze di forte impatto visivo, soprattutto le scene degli scontri con i soldati francesi, dove il montaggio alternato è usato con estrema intelligenza insieme al ricorso a carrellate laterali che allora erano molto innovative e che ancora oggi contribuiscono ad una frenesia visiva che si dimostra valido espediente per descrivere l'insensatezza della guerra. Inoltre, la narrazione corale a focalizzazione multipla mi sembra molto interessante, anche se da subito emerge come protagonista il personaggio di Paul Baumer interpretato da un giovanissimo Lew Ayres, attore che anni dopo durante la Seconda Guerra Mondiale si sarebbe professato obiettore di coscienza, uno dei pochissimi ad aver effettuato una scelta del genere. A onore del vero, devo dire che nella seconda parte ho trovato diversi difetti: le scene più intime come il ritorno a casa e l'incontro con la madre sono risolte con un eccesso di patetismo e una musica melodrammatica un po' troppo insistente, in altri momenti in cui si affronta la paura della morte e la tensione emotiva dei soldati si rischia un'enfasi eccessiva, soprattutto quando Ayres scoppia in una crisi per il terrore di venire condotto in una parte dell'ospedale riservata ai malati terminali. Insomma, nel film si alternano pagine memorabili e assai vibranti ad altre effettivamente più retoriche, nonostante la collaborazione allo script di grandi scrittori come Maxwell Anderson. La recitazione è generalmente efficace ma non è esente da questa impostazione un po' sopra le righe di alcune scene, soprattutto nel protagonista Lew Ayres che era davvero agli esordi e in certi momenti viene spinto da Milestone a quello che adesso verrebbe definito come "overacting". Sarei curioso di ascoltarlo in originale, perché il doppiaggio italiano in questo caso non aiuta e risulta alquanto datato e superato. Dovendo stringere la valutazione in un voto, opterei per un 8,5, che approssimo comunque a 9 tenendo conto dei notevoli meriti dal punto di vista morale e dell'impegno civile, che hanno contribuito a renderlo un film comunque indimenticabile per diverse generazioni di spettatori.
Voto 9/10
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Hai detto bene Stefano,un film indimenticabile,il fatto che anticipi Kubrick ne nobilita il contenuto....hai ragione, direi imperdibile......grazie di averlo ricordato,una memoria del cinema.....
Ciao Ezio, penso che Kubrick lo conosceva bene perché le scene di guerra in Orizzonti di gloria sembrano molto simili a quelle che si vedono qui
Bella recensione Stefano, purtroppo mi manca e mi spiace davvero, sia per la portata storica che per la qualità intrinseca dell'opera.
Un salutone.
Grazie come sempre Paolo, ti consiglierei il film sia per le sue qualità intrinseche sia perché è un adattamento di un importante romanzo di Remarque, fra l'altro uscito solo un anno prima del film
Ottima recensione, Stefano. Ho un ricordo vivido di questo bellissimo film, e ho letto anche il romanzo. Grazie per averlo inserito tra le tue pregevoli recensioni. Ciao.
Grazie Antonio, se hai letto anche il romanzo allora lo avrai apprezzato anche di più! Da quel che ho letto è molto fedele alla pagina scritta. Ciao
Bisogna fare attenzione nella valutazione delle colonne sonore dei film prodotti fino al 1931, in quanto, date le difficoltà di sincronizzazione di quel periodo, spesso nel corso degli anni venivano rimaneggiate nei nuovi tagli, se non sostituite. In ogni caso grande review di un metraggio che non sapevo esistesse.
Grazie Stefano, il film risale ai primi anni del sonoro ma il doppiaggio italiano fu realizzato negli anni 50 perché il film per parecchi anni fu vietato in Italia... non ho ascoltato la versione originale quindi non saprei dirti, ma la qualità degli effetti sonori mi è sembrata buona... il doppiaggio invece lascia a desiderare per la recitazione piuttosto enfatica dei doppiatori... sembra che esiste anche una copia più lunga, ma io ho guardato quella da 105 minuti passata anni fa da Studio Universal
Mi manca, ma c'è l'ho pronto da vedere...ho dato una sbirciatina e la mia versione presenta un doppiaggio ITA che di sicuro non è degli anni'50, credo piuttosto faccia parte dei ridoppiaggi eseguiti su alcuni film negli anni '70, inascoltabile è dire poco.
Inoltre la durata del film supera le 2 ore per cui credo sia una version diversa dalla tua, ma ti saprò dire meglio una volta visto il film.
Ciao!
ciao max, sapevo che da anni è disponibile nuovamente una versione di circa 2 ore e mezza in dvd che dovrebbe essere quella originale, poi andata perduta... io il film l'ho visto in quella di 105 minuti che era l'unica fino a qualche anno fa... se lo vedi e poi ci scrivi su sarei molto curioso di sapere il tuo parere su questa versione più lunga. ciao
Ti farò sapere appena visiono il film ;)
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