Regia di Lewis Milestone vedi scheda film
"All'ovest niente di nuovo" (tratto dall'omonimo romanzo del tedesco Erich Maria Remarque) è un capolavoro del cinema antimilitarista e bellico allo stesso tempo, un predecessore dei film americani degli anni settanta e ottanta sulla guerra del Vietnam, un monumento imprescindibile sia dal punto di vista morale sia da quello della tecnica cinematografica. Le scene di battaglia sono descritte in una maniera impareggiabile, tanto che si deve pensare che perfino lo Spielberg di "Salvate il soldato Ryan" se ne deve essere ricordato per le scene dello sbarco in Normandia (i primi venti minuti più scioccanti che mi sia mai capitato di vedere in una sala cinematografica). Dopo l'esaltazione instillata nei giovani protagonisti da un anziano ed invasato professore di liceo, entra in scena la guerra vera, quella fatta di noia e fatica (i soldati che ansimano nelle trincee dopo il primo attacco), fame e paura (il terrore per il contrattacco nemico), orrore e rassegnazione (i commilitoni lasciati morire in ospedali da girone dantesco), rabbia e sorpresa (la morte che coglie mentre si cerca di prendere una farfalla). A distanza di più di settant'anni dalla sua uscita il film di Milestone mantiene intatta la sua carica di avversione alla guerra, che denuncia nella sua assurdità ("Maledetti i francesi che hanno cominciato questa guerra!" esclama, ignaro, un soldato) e all'ottuso militarismo, e al contempo il richiamo alla fratellanza tra uomini, che hanno in comune interessi ed affetti, pur indossando "la divisa di un altro colore" (De André). Uscito appunto nel 1930, il film fu bandito in Germania dai Nazisti e dai Fascisti in Italia: anche in questo modo i due regimi anticiparono la loro natura sanguinaria e antiumanistica che sarebbe esplosa in tutta la sua tragicità nel secondo massacro mondiale del ventesimo secolo.
Insieme a "Orizzonti di gloria" (1957) di Kubrick, "Uomini contro" (1970) di Rosi, "E Johnny prese il fucile" (1971) di Trumbo, "Il cacciatore" (1978) di Cimino, "Apocalypse Now" (1979) di Coppola, "Full Metal Jacket" (1987) ancora di Kubrick e "Salvate il soldato Ryan" (1998) di Spielberg, il film di Milestone è degno di stare in un'ideale hit parade del cinema bellico (e, cosa notevole, antibellico allo stesso tempo). Una curiosità riguarda l'attore protagonista del film, Lew Ayres, che nel 1942 vide la propria carriera stroncata proprio a causa del suo rifiuto di combattere nella seconda guerra mondiale, cui, come obiettore di coscienza, si rifiutò di prendere parte.
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