Regia di Lamberto Bava vedi scheda film
Meno negativo di quanto si dica in giro, peccato per il taglio da parodia perché sarebbe potuto saltar fuori uno dei migliori film di Lamberto Bava; invece, un cast di attori di basso livello (si salva il veterano George Hilton e pochi altri) e dei dialoghi amatoriali affossano quanto di buono era stato posto in essere dal regista e dal grande Antonello Geleng (il miglior scenografo per lavori del genere). Peraltro, credo di poter dire, che parte delle scenografie saranno utilizzate anche per “Una notte al cimitero” (altra parodia horror firmata da Bava jr.). Si vede la mano allo script di Dardano Sacchetti (penso ai sotterranei, ai demoni imprigionati nel castello, alle nebbie che avvolgono il castello, al prologo), tuttavia alla regia non troviamo la rabbia di Fulci e l’atmosfera voluta dallo sceneggiatore viene un po’ inquinata dalla farsa voluta dai produttori (Dania Film). Bava dietro alla mdp e ispirato più del solito e sfodera una delle sue migliori performance (da un punto di vista tecnico), aiutato dall’ottima fotografia di Gianfranco Transunto (c’è anche qualche citazione a Mario Bava, con il gioco cromatico azzurro-rosso). Meno brillante del solito, ma comunque più che sufficiente la colonna sonora di Simon Boswell. Favoloso il make up (in cui mette lo zampino oltre a Fabrizio Sforza e Angelo Mattei, anche Sergio Stivaletti per quel che riguarda gli effetti visivi), specie nelle scene in bianco e nero. In defintiva, resta il il rammarico che si sia presentato il film all’interno di una serie destinata al mercato televisivo (di cui fanno parte anche i poco riusciti “La casa dell’orco” e il già ricordato “Una notte al cimitero”), perché ciò ha penalizzato il risultato finale (sono certo che se il film fosse stato prdotto per il grande schermo sarebbe scomparsa la vena ironica). Per gli amanti del gore segnalo un’estirpazione del cuore di sicuro effetto. Simpatico, ma con dei cani come interpreti e dei dialoghi da orticaria. Voto: 6
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