La recensione su Restos do Vento

di alan smithee

7 stelle

CINEMA OLTRECONFINE - FESTIVAL DI CANNES 2022 - SEANCE SPECIALE

In un piccolo paese del Portogallo settentrionale, gli abitanti mantengono saldo il legame con le tradizioni del proprio passato, anche attraverso la celebrazione di un rito ancestrale che li ritrova riuniti e mascherati nel giorno della tribale festa paesana di riferimento.

Negli anni '90, una rissa violenta tra ragazzi finisce per lasciare ripercussioni indelebili ai danni di un ragazzo di nome Laureano, che reagisce alla violenza subita dai coetanei ostentando un atteggiamento che lo addita, nel prosieguo, come lo strano e il balordo del villaggio.

Venticinque anni dopo, ritroviamo Laureano cresciuto ed inselvatichito, sempre più solitario e considerato dai compaesani come un innocuo scemo della comunità.

Quando i suoi coetanei si ritrovano ormai adulti e con famiglia a festeggiare nuovamente il rito paesano in maschera, un episodio di violenza con un morto riporta alla luce il dramma del passato, ma con conseguenza ancora più estreme.

Venuta a conoscenza dalla figlia della dinamica che ha portato alla morte del ragazzo, una madre, ex fiamma di Laureano ai tempi della adolescenza, avvicina il suo ex compagno di scuola per chiedergli in lacrime un favore accorato quanto assai impegnativo.

Una richiesta di una madre disperata che tenta di salvare il salvabile, approfittando di una vita ormai allo sbando, e dell'unico gesto sacrificale in grado di salvare futuro e reputazione della propria figlia.

Dopo il teso The Domain, visto al Festival di venezia 76 al Concorso, torna in regia l'interessante regista portoghese Tiago Guedes con un film che si interroga sulle ragioni che spingono l'uomo ad ostentare forme di violenza nei confronti dei suoi simili, fino a raggiungere le conseguenza più spietate e senza rimedio.

Restos do vento è un film teso, interessante e soprattutto allarmante, che si concentra a studiare il condizionamento degli individui all'interno della comunità che li ospita, e pure l'atteggiamento che ognuno di essi ostenta dinanzi a chi, per scelta o per conseguenza, si distingue dal gruppo con comportamenti considerati anticonvenzionali e, proprio per questo, pericolosi per l'integrità che rende solidali anche nella violenza tutti coloro che riescono ad uniformarsi ad una verità che si pretende di far assurgere a legge o a etica di vita.

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