La recensione su Plus que jamais

di alan smithee

5 stelle

FESTIVAL DI CANNES 75 - UN CERTAIN REGARD

Quando alla bella trentenne Helene viene diagnosticato un serio problema ai polmoni che non le lascia apparente speranza, la donna cerca di godersi la vita familiare col dolce marito Mathieu in modo da conquistarsi ogni giorno con spirito di realizzazione e tenacia, rifuggendo i compatimenti e le sdolcinatezza di chi superficialmente, anche in buona fede, si rifugia in atteggiamenti di smielata compassione.

Una buona notizia arriva alla donna quando si pone all'orizzonte la possibilità di un trapianto. Una soluzione rischiosa, piena di insidie, ma certo più concreta di quella di lasciarsi andare in balia di una sorte che equivale ad una condanna.

Nel frattempo Hélène entra in contatto con un anziano blogger norvegese, pure lui sopravvissuti ad una terribile esperienza di malattia paragonabile a quella della donna. Hélène sceglierà di recarsi nella residenza in riva ad un ameno fiordo dell'uomo, rifuggendo la soluzione del trapianto, tra lo sconcerto del marito disarmato e arreso.

Plus que jamais è un film delicato non esente da diverse contraddizioni di racconto, che sa concentrarsi sul fulcro cruciale che anima il film, e che si sostanzia nell'imparare a predisporsi ad una fine ormai certa come raramente accade nella vita.

La regista Emily Atef ha il merito di rifuggire soluzioni troppo consolatorie e facili patetismi, confezionando un'opera che riesce a rendersi sufficientemente empatica agli occhi dello spettatore.

Merito di ciò deriva in gran parte, più che dalla sceneggiatura non esente da qualche passaggio irrisolto o non troppo convincente, dall'ottima prova di una illuminata Vicky Krieps, qui impegnata in una delle sue migliori prestazioni.

Il film verrà inoltre tristemente ricordato come l'ultima fatica del compianto ed affascinante attore Gaspard Ulliel, deceduto mesi addietro a causa di un incidente di montagna.

Pur essendo il suo un ruolo di contorno, il bravo attore si conferma perfetto ed empatico a rendere la figura interdetta del marito fedele ed innamorato della protagonista.

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