Regia di Dominik Moll vedi scheda film
Giallo francese in orbita "polar" ma senza i bicipiti del genere. Una squadra d'investigatori della polizia giudiziaria a cui viene affidato il caso dell'omicidio di una ragazza, bruciata viva "la notte del 12". Un fatto reale, ricostruito con libertà dal regista franco-tedesco Dominik Moll, con mano ferma e passo calmo. Purtroppo fin dalle primissime inquadrature veniamo informati da una scritta video di come quest'indagine finirà e, a visione compiuta, lo ritengo un errore quasi fatale. Insomma, ancor prima degli eventi sapremo che tutto quello che vedremo andrà in una certa direzione, che comunqe, qui, non dico. Male. Attorno alle indagini sul delitto, con l'entrata e l'uscita di scena dei presunti responsabili, ci sono le tante (troppe) chiacchiere fra i vari protagonisti, con riflessi sulla loro vita privata, di cui, sinceramente, interessa poco. Tutto per allungare il film a quasi due ore, inutili per il poco che accade, dove la frustrazione regna sovrana, in una Grenoble sonnacchiosa. Un film pacato e quasi immobile, dove non sempre è facile trovare un appiglio, senz'altro girato bene e recitato meglio, ma dove, lentamente, l'atroce delitto sfuma quasi a sfondo, come le montagne che Yohan, il protagonista, tenta di scalare con la sua bicicletta. Un giallo d'autore ma che dice già tutto nella sua prima mezz'ora. Per certi versi mi ha ricordato lo splendido "La Ragazza Del Lago", 2007, di Andrea Molaioli, che vi consiglio di recuperare su Netflix.
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