Regia di Dominik Moll vedi scheda film
Nella notte del 12 ottobre 2016 la ventunenne Clara, reduce da una serata tra amiche, viene arsa viva da un uomo incappucciato. Il commissariato di Grenoble si incarica del caso, passa al setaccio ogni possibile indizio, interroga i tanti ragazzi con cui Clara ha avuto una relazione, ma alla fine il caso viene chiuso. A riaprirlo - tre anni dopo - c'è una determinatissima giudice che spera di trovare qualche altro indizio, giocando su appostamenti ben studiati. Ma, come avvertono i titoli di testa prima ancora che il film inizi, il caso rimane irrisolto.
La grandezza di Moll (Harry, un amico vero, Due volte lei, Only the Animals) sta, ancora una volta, nel trovare una chiave narrativa originassima, spoilerando fin dal principio l'esito di una vicenda - ispirata a fatti realmente accaduti - di cui al regista di origini tedesche interessa ben altro che non le tinte gialle della vicenda. Tutti gli inquisiti, infatti, avrebbero una ragione per essere i veri assassini, ma su nessuno di loro ci sono prove schiaccianti. Non siamo affatto dalle parti dei romanzi di Agatha Christie, dove l'omicidio è figlio di una congiura. Piuttosto, qui si rivendica l'idea che Clara sia stata uccisa - come dichiara al commissario una sua amica durante un interrogatorio - "perché è una ragazza": un messaggio molto più pregnante dei tanti film a teorema che, a suon di didascalie, riescono soltanto a veicolare un pensiero sbiadito.
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