Regia di Emmanuelle Nicot vedi scheda film
Buon film su quanto sia difficile ritrovare l'infanzia perduta dopo anni di abusi e segregazione, con una piccola protagonista ottima interprete di una bambina che vorrebbe già sentirsi donna ma ha ancora disperato bisogno di ritrovare la serenità ed il disincanto tipici della sua età
E' veramente uno di quei film senza fronzoli questo "L'amore secondo Dalva", storia di una ragazzina di 12 anni che scambia per amore le violenze del padre e, una volta che questi viene arrestato e lei portata in una comunità protetta, cerca in tutti i modi di reincontrarlo. Poco alla volta però maturerà in Dalva la consapevolezza di quanto avvenuto, e non sarà certo facile riconquistare l'innocenza perduta e sviluppare un distacco emotivo verso tanto abisso vissuto. Il film affronta di petto, quasi assestando un pugno allo stomaco dello spettatore, una vicenda dove emergono tutte le difficoltà di costruirsi dei punti di riferimento, essendo nei fatti stata segregata dal padre ed incapace anche di rapportarsi con i suoi coetanei. Se poi il primo impatto con questi sarà in una comunità di recupero, dove ognuno si sente a suo modo "sbagliato", l'adattamento risulterà ancora più difficile. Una buona pellicola dove la piccola protagonista è impeccabile nell'interpretare una bambina che vorrebbe già sentirsi donna ma fatica anche solo a riscoprire tutta l'innocenza dei suoi anni che le è stata fino ad allora negata.
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