La recensione su Aftersun

di friedmandriver

8 stelle

Primo lungometraggio di Charlotte Wells, "Aftersun" è una pellicola capace di toccare le più profonde corde dello spirito. E lo fa con una semplicità disarmante, narrando una storia perfettamente lineare che soltanto nel finale rovescia tutta la propria forza sullo spettatore.

Il racconto viene incentrato su di una vacanza che Sophie aveva fatto in Turchia assieme al padre, Calum (Paul Mescal), molti anni prima, quando era ancora una giovane undicenne (Francesca Corio). Abbiamo a che fare dunque con un narratore prettamente interno alla ragazza, che mantiene stabilmente le redini di personaggio-guida della storia; un elemento a tratti rafforzato dalla presenza di alcuni filmati che Sophie realizza e che costituiranno un cimelio di assoluto valore per lei, potendone comprendere la grande importanza soltanto in un secondo momento.

Calum è un padre attento e premuroso, che cerca a tutti i costi di sostenere le grandi sfide che la vita ha deciso di porgli. Parliamo di un padre molto giovane, che a malapena raggiunge i 30 anni di età e che si è ritrovato a fare presto i conti con tutta una serie di difficoltà imposte dalla vita, tra cui la dolorosa separazione con la ex compagna.

I giorni di vacanza che i due trascorrono insieme permettono di scorgere tutta una serie di dettagli e sottigliezze che arricchiscono il valore complessivo dell'opera, volutamente priva di retorica o di sentimentalismi superflui. La trasparenza è uno dei pregi più grandi di questo stupendo lavoro, che non necessita di altro al di fuori di sé stesso, senza mai aggiungere una parola di troppo o un barocchismo tecnico superfluo.

Unica chiave di lettura che voglio segnalare è quella del colore giallo, che si carica di vari significati ed umori: desiderio, curiosità, crescita e sviluppo della personalità sono soltanto alcuni di essi; ma è anche un colore culturalmente associato al Sole. Quel Sole che, proprio come il padre, risulta impossibile da scrutare a fondo mediante un'esposizione diretta, rendendo le successive riproduzioni (fotografie e video) un indispensabile metodo di indagine e di analisi.
Sophie adulta (Celia Rowlson-Hall), allo stesso modo, saprà venire a patti con i propri dubbi soltanto grazie a quei video che aveva raccolto.

Il finale, come già anticipato, condensa tutte le istanze in un vortice emotivo molto forte e capace, grazie anche ai brani accuratamente selezionati, di travolgere lo spettatore. Se non avete ancora ammirato questa perla, concedetevi al più presto questa opportunità.

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