Regia di Stephen Sommers vedi scheda film
S'inizia già a percepire una certa dose di stanchezza. Evidentemente la prima volta si verificò qualcosa di irripetibile. Ma, al solito, alle opportunità d'incasso non si resiste e le leggi di mercato impongono che si realizzino i sequel dei film di successo, sempre e comunque, anche in carenza di idee. E che il progetto non prevedesse fin dal principio una storia per più film si nota eccome.
La Mummia – Il Ritorno non è buono come l'originale. Non è l'originale. Inoltre non è altrettanto divertente. E talvolta giunge ad essere persino noioso. Ma questo film non è certamente un vero e proprio disastro, anzi. A tratti riesce ad essere pure molto spassoso, quasi come il suo predecessore. Infatti, abbandonata qualsiasi venatura horror, si dedica del tutto alla goliardica avventura. Migliorano gli effetti speciali e alcuni certamente gioiranno nel notare il tempo maggiore dedicato ad almeno un personaggio (femminile) già presente nell'altro film. Vero e unico difetto, ripeto, è e resta forse la sola trama.
Si tratta comunque di un'opera apprezzabile, sebbene di qualità inferiore. Visione (non s)consigliata.
Diversi momenti sono riciclati dall'originale, purtroppo. La forza dei personaggi proviene da quanto era stato costruito in precedenza, dato che in sostanza ritornano tutti. E infatti i nuovi soccombono al loro confronto.
Alan Silvestri non si smentisce e firma un'ottima atmosfera di accompagnamento.
Avrei tolto qualche infantilismo di troppo.
L'avventura è il suo genere. Difficilmente sbaglia.
Richard "Rick" O'Connell è il miglior ruolo della sua vita. Perfetto.
Deliziosa e incantevole, la sua Evelyn Carnahan è la vera anima portante.
Jonathan Carnahan ha una comicità irresistibile. Bravo.
Un Imhotep che per carisma buca lo schermo.
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