Il minimo comun denominatore di ogni forma d'arte quando parte con amore e passione per poi finire in ossessione e disprezzo.
Quante volte vi è capitato di vedere un film dove il cibo è al centro di tutto, ma senza farvi venire voglia di uno spuntino, nemmeno con in mano popcorn o tortillas?!
A me in due film: La grande abbuffata e THE MENU (2022) di Mark Mylod, regista tra l’altro di Ali G e The Big White.
Una coppia di giovani neo-fidanzanti si imbarcano su di un isola insieme ad un altro gruppo per passare una serata a mangiare in un ristorante di lusso. Il capo chef con la sua squadra di cuochi e i camerieri, tra una portata e l’altra intratterranno gli ospiti con macabri spettacoli e rivelazioni scioccanti.
Sicuramente regia, messinscena e interpretazioni sono impeccabili. Il ritmo è quello giusto senza momenti morti, la tensione si sente, la musica è quella giusta, l’ironia grottesca spunta ben bene e gli attori fanno un ottimo lavoro. Anya Taylor Joy al solito buca lo schermo con una buona interpretazione, Ralph Fiennes eccelle e buca pure i timpani (letteralmente), Nicholas Hoult un ottimo spilungone passivo e remissivo e John Leguizamo è sempre un piacere vederlo. I piatti sono ben serviti e con un’ottima presentazione, sia preparatoria che estetica. Momenti di sangue e shock garantiti.
I personaggi hanno tutti una buona caratterizzazione, dai primi minuti già ci facciamo un’idea di che tipi siano e man mano che si va’ avanti con la cena saranno sempre di più inquadrati.
Il concept è ben chiaro. Una satira poco piacevole e che non vuole esserlo della società di oggi che mangia, consuma, prende e disprezza ciò che ha e ciò che vuole. Il film come metafora punta nell’esatto opposto, senza celebrarsi né crogiolarsi e con un finale tutto sommato simbolico.
Peccato però che la sceneggiatura barcolli a picco in certi punti ed è solidissima in altri.
A fine film non proprio tutto era ben chiaro e ho avuto la sensazione che certi personaggi non erano proprio padroni delle loro azioni se non di se stessi. L’estetica è bella forte, ma a volte entra di taglio e rimane di piatto. Il “villain” diciamo che è quello classico che rivela il suo piano prima di finirlo, ma almeno rimane interessante il corso d’opera.
E’ un film particolare, non lo nego, ma una giusta ritoccata alla scrittura non guastava, magari più semplice negli intrecci piuttosto come quando si vuol preparare spaghetti alla carbonara, ma con ingredienti cotti uno al vapore, uno al microonde, uno fritto, uno alla griglia e un altro giustamente in pentola.
Due cose: Se siete stanchi o cotti il film vi da’ una svegliata. Proverei a chiedere a Carlo Cracco di farmi un panino con la porchetta…!
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta