Una giovane donna sola che vive con la figlia diciottenne deve occuparsi nel frattempo del padre, che soffre di una grave forma di demenza senile. Mentre si danna l'anima per trovare una struttura che possa accogliere il genitore, si imbatte in un vecchio amico con il quale inizia una relazione, nonostante lui sia già affettivamente impegnato.
Film fatto bene, garbato, ma per me un po' troppo doloroso avendo vissuto un'esperienza analoga con mio padre. Ha ragione la commentatrice che ha scritto che descrive vicende troppo ordinarie
Sandra si divide tra la figlia ancora piccola, le cure al padre anziano, e una relazione clandestina con un uomo già sposato. Film discreto, incentrato sulle insidie dell’amore e della vecchiaia, sempre sul punto di diventare un po’ prevedibile e banale. Voto 6,5/10.
Un film pieno di grazia e diretto con mano sicura,dove i temi trattati sono di una realta' impressionante.Non adatto a chi ama solo cinecomics e quant'altro.
Il film non brilla certo per carisma o originalità della materia trattata, eppure Mia Hansen-Løve dimostra una discreta personalità registica nel saper mantenere la sua opera su un tono leggero e delicato ma non per questo meno profondo, regalando qualche momento di disarmante autenticità e impreziosendo il tutto grazie alle ottime prove attoriali.
Ottima prova attoriale. Purtroppo mi sono annoiata. Un duplicato perfetto della realtà. Non mi ha trasmesso emozioni. Qualche sbadiglio...
Il cinema per me deve rappresentare una fuga dalla realtà.
Presentato a Cannes lo scorso anno (Quinzaine) ha ottenuto giudizi non sempre lusinghieri - come è spesso capitato alle opere di Mia Hansen-Love - tuttavia, grazie soprattutto all'intelligente e coinvolgente interpretazione dei suoi grandi attori, merita una visione attenta.
Mia Hansen-Løve dimostra sensibilità, discrezione e leggerezza di tocco nel confezionare una commedia drammatica semplice e lineare e tuttavia mai facilona od approssimativa, sottraendosi alle trappole ricattatorie in cui facilmente cadono i film che trattano di malattia e fine della vita di una persona cara.
Alla Quinzaine di Cannes 75, il nuovo intenso lavoro di Mia Hansen-Love, che, lasciate le isole ed i un po' troppo teorici crucci bergmaniani, torna in gran forma riprendendo a sondare, con scandagliata finezza, i piccoli grandi moti del cuore che fanno parte integrante e comune del caotico vivere quotidiano
Uscito nelle nostre sale il 12 gennaio, è, per me, la più recente visione di questo gennaio, dopo “Fayrytales”, di cui ho già parlato, e dopo “Living” ed “EO”, di cui parlerò.
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Léa Seydou ne è…
FESTIVAL DI CANNES 75 - QUINZAINE DES REALISATEURS - PREMIO EUROPA LABEL 2022
Habitué del Festival in tutte le sue storiche sezioni, con la delicata commedia romantica Un beau matin, la regista francese Mia Hansen-Love torna sulla Croisette al 75° Festival, ospitata dalla prestigiosa Quinzaine des Réalisateurs.
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Commenti (9) vedi tutti
Film fatto bene, garbato, ma per me un po' troppo doloroso avendo vissuto un'esperienza analoga con mio padre. Ha ragione la commentatrice che ha scritto che descrive vicende troppo ordinarie
commento di Artemisia1593Sandra si divide tra la figlia ancora piccola, le cure al padre anziano, e una relazione clandestina con un uomo già sposato. Film discreto, incentrato sulle insidie dell’amore e della vecchiaia, sempre sul punto di diventare un po’ prevedibile e banale. Voto 6,5/10.
commento di alexio350Un film pieno di grazia e diretto con mano sicura,dove i temi trattati sono di una realta' impressionante.Non adatto a chi ama solo cinecomics e quant'altro.
commento di ezioLa vita noiosa e deprimente di un imbruttita Seydoux annoia e deprime anche lo spettatore, nonostante sia tecnicamente un buon film.
commento di gruvierazIl film non brilla certo per carisma o originalità della materia trattata, eppure Mia Hansen-Løve dimostra una discreta personalità registica nel saper mantenere la sua opera su un tono leggero e delicato ma non per questo meno profondo, regalando qualche momento di disarmante autenticità e impreziosendo il tutto grazie alle ottime prove attoriali.
commento di rickdeckardOttima prova attoriale. Purtroppo mi sono annoiata. Un duplicato perfetto della realtà. Non mi ha trasmesso emozioni. Qualche sbadiglio... Il cinema per me deve rappresentare una fuga dalla realtà.
commento di LUCILLA67Presentato a Cannes lo scorso anno (Quinzaine) ha ottenuto giudizi non sempre lusinghieri - come è spesso capitato alle opere di Mia Hansen-Love - tuttavia, grazie soprattutto all'intelligente e coinvolgente interpretazione dei suoi grandi attori, merita una visione attenta.
leggi la recensione completa di laulillaMia Hansen-Løve dimostra sensibilità, discrezione e leggerezza di tocco nel confezionare una commedia drammatica semplice e lineare e tuttavia mai facilona od approssimativa, sottraendosi alle trappole ricattatorie in cui facilmente cadono i film che trattano di malattia e fine della vita di una persona cara.
leggi la recensione completa di port crosAlla Quinzaine di Cannes 75, il nuovo intenso lavoro di Mia Hansen-Love, che, lasciate le isole ed i un po' troppo teorici crucci bergmaniani, torna in gran forma riprendendo a sondare, con scandagliata finezza, i piccoli grandi moti del cuore che fanno parte integrante e comune del caotico vivere quotidiano
leggi la recensione completa di alan smithee