Regia di Jang-hoon Lee vedi scheda film
Diretto da Lee Jang-hoon, "Miracle: Lettera al Presidente" è una commedia sentimentale dalle influenze melò.
1988, Joon-gyeong (Park Jeong-min) è un genio della matematica della provincia di Gyeongsang, in Corea del Sud. Da anni scrive al presidente della provincia di realizzare una stazione ferroviaria sicura, facendo con ciò riferimento ad un incidente - avvenuto nei primi anni ottanta - che ha visto la morte della sorella Bo-gyeong (Lee Soo-kyung): un giorno a scuola una ragazza eccentrica, Song Ra-hee (Im Yoon-ah) si invaghisce talmente tanto di lui a tal punto da stolkerarlo, il che porta entrambi ad approfondire la conoscenza, nonostante un brusco primo impatto. Andando avanti, le vicende di Joon-gyeong si riallacciano alla sottotrama del padre Jung Tae-yoon (Lee Sung-min), il cui carattere superficiale non aiuta molto nella convivenza in casa.
"Miracle: Lettera al Presidente" parte come un tipico teen movie e pian piano matura, avvicinandosi sempre di più alla pesantezza del melodramma. Il regista tenta l'azzardo di inserire battute comiche sottolineate dalla buona presenza in scena dei due protagonisti giovani, alternata alla prestante interpretazione dei ruoli adulti, di cui è giusto ricordare l'ottimo Sung-min nei panni del padre ferroviere. Basterebbe considerare soltanto la scena di tensione sessuale fra Joon-gyeong e Song Ra-hee nel letto matrimoniale per intavolare per bene la chimica dei due interpreti, che hanno fatto un discreto lavoro sotto quel punto di vista. Tuttavia la pellicola perde di originalità e specialmente non nasconde il netto slancio tra il serio e il faceto, quindi fra la sottigliezza della commedia e la durezza del melò, che in certi punti durante il secondo atto diventa fin troppo invadente, rallenta di grado il ritmo e poco lascia spazio al tentativo, da parte del film, di smorzare con alcun tipo di ironia. Fortunatamente la tecnica viene sostenuta da un gradevole utilizzo delle luci, delle musiche leggere e della messa in scena poco più che sufficiente, il che mi porta a considerarlo un film come tanti che brilla unicamente per l'intesa dei due protagonisti, i cui tempi comici funzionano abbastanza bene, e particolarmente per l'emozionalità del secondo tempo che ancor meglio del primo riesce a dimostrare una lucidità della scrittura più ordinaria.
Voto: 7-
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta