Regia di Edoardo Nesi vedi scheda film
Fede è un ricco giovane di Prato, innamorato disperatamente, fin dall’adolescenza, di una ragazza. Ma intanto, in compagnia di un gruppo di goliardici coetanei, cerca di sconfiggere la noia in vari modi: contattando anarchici per far saltare un traliccio, organizzando l’arrivo di una prostituta dall’Est, o andando per travestiti. Edoardo Nesi esordisce nella regia adattando il suo romanzo omonimo. Come molti giovani cresciuti guardando un po’ di cinema, sa muovere la camera ma non è altrettanto bravo a tenere il ritmo, e trascura gli attori. Siamo un po’ dalle parti dell’ultimo Muccino, con ubbie generazionali, velleità di riscatto e machismi vari. Certo, i personaggi sono volutamente sgradevoli, ma una volta trasposti sullo schermo secondo i moduli della tarda commedia all’italiana lo sguardo diventa complice, ammantandosi di sentimentalismo. E nonostante la propensione al vagabondaggio di provincia, più che al Midwest si pensa a un “Amici miei” trent’anni dopo, senza la truce inventiva dell’originale. Gli attori di contorno annaspano, ma Marco Cocci (anche autore di alcune canzoni della colonna sonora) ha una sua energia e regge un paio di monologhi tosti in piano-sequenza.
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