Regia di Cristian Mungiu vedi scheda film
"Animali selvatici" è il nuovo film di Cristian Mungiu, regista rumeno tra i più acclamati a livello internazionale, autore di quel "4 mesi 3 settimane e 2 giorni" che fu un'autentica rivelazione, un capolavoro del cinema europeo del nuovo secolo giustamente premiato con la Palma d'oro a Cannes. Il titolo originale è "R.M.N." che allude alla risonanza magnetica, ma potrebbe essere benissimo un acronimo che indica la Romania stessa, un paese segnato da forti contraddizioni sociali, come ci mostra il film stesso, una storia ambientata in un paese della Transilvania dove scoppia un clamoroso episodio di intolleranza razziale ai danni di tre uomini provenienti dallo Sri Lanka e assunti in un panificio locale grazie anche ad un piano occupazionale sovvenzionato dall'unione europea. La storia principale, tuttavia, è quella di Matthias, un uomo che torna al paese nel periodo di Natale dopo essere stato cacciato da una fabbrica in Germania e riprende la sua vita, cercando di occuparsi del figlio Rudi che sta attraversando un periodo difficile, ma riprendendo a frequentare Csilla, una sua ex amante che è anche la donna che ha assunto gli operai dello Sri Lanka. Il film può contare su una solida sceneggiatura e su una valida definizione dei personaggi principali, tra cui proprio quello di Csilla risulta probabilmente il più facile da amare per lo spettatore, grazie ai suoi valori umani e ai suoi principi di solidarietà, in mezzo a una società divorata dall'egoismo e dalla paura del diverso, che Mungiu descrive con un pessimismo implacabile. C'è almeno una sequenza veramente straordinaria, quella del dibattito comunale risolta con un unico, lunghissimo piano sequenza in tempo reale, in cui lo stile acquista una potenza descrittiva e drammatica che forse non si ritrova sempre nel film, pur condotto in maniera vigorosa e senza cedimenti. Buone le interpretazioni di Marin Grigore nel ruolo di Matthias e di Judith State in quello di Csilla, mentre il finale di stampo allegorico, che ovviamente non va spoilerato, mi ha lasciato qualche lieve perplessità. In ogni caso, un esempio di film europeo intelligente e impegnato che mette in guardia dai rischi della xenofobia e della discriminazione, purtroppo ancora molto attuali nonostante l'apparente progresso. Voto 8/10
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