Regia di Nicolas Bedos vedi scheda film
In un tribunale della Costa Azzurra si celebra il processo contro un attempato immobiliarista (Cluzet) per tentato omicidio contro la bella Margot (Vacth, bravissima, ma sempre più incastrata nel type casting della femme fatale). In realtà la donna è una madre single, squinternata seduttrice seriale che, d'accordo con il suo amante (un sedicente scrittore mantenuto da un'attrice sul viale del tramonto e in là con gli anni), cerca proprio nell'immobiliarista il pollo da spennare. A dare i consigli su come cucinare le rispettive prede in vista di un doppio matrimonio con ricatto ci pensa una donna di mezza età (Morante) con un'enorme delusione sentimentale alle spalle.
Se si accetta radicalmente la sospensione dell'incredulità, ci si può lasciare trascinare per le due ore e un quarto in questa storia pirotecnica, giostrata su un montaggio virtuosistico quanto efficacissimo, che colloca al centro del racconto due ladri d'amore mossi da un'inarginabile avidità che sembra fare da prisma a una sorta di lotta di classe. Ma il vero valore aggiunto del film sta nell'usare lo strumento narrativo per assestare un colpo a certe ipocrisie del #metoo. Il che fa del quarto film di Nicolas Bedos un'opera indubbiamente divisiva che, al di là dei contenuti, non può che rimarcare lo straordinario talento del regista di La belle époque.
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