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Regia di Lukas Dhont vedi scheda film

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La recensione su Close

di barabbovich
7 stelle

Due erano i sessi della protagonista di Girl, opera prima del regista fiammingo Lukas Dhont. Due sono gli amici tredicenni protagonisti del suo secondo film, dioscuri che vivono quasi in simbiosi. Due sono anche le anime del film, spezzate da un evento tragico sul quale è vietatissimo fare spoiler. Leo (Dambrine) e Remi (De Waele) sono due ragazzini della provincia rurale belga. Giocano, scherzano, lottano, corrono parallelamente in bicicletta nelle sterminate campagne locali. Remi è più fragile, sensibile, attaccato all'amico in una forma sulla quale aleggia un desiderio che va oltre l'amicizia. Leo è un po' più ruvido, come dimostra anche la scelta di praticare l'hockey su ghiaccio, ammira l'amico con ambizioni da concertista ma è anche quello che si lascia più condizionare dalle maldicenze dei compagni a proposito del legame con Remi ("siamo soltanto migliori amici", taglia corto alle compagne maliziose che lo interrogano). È proprio il rischio di venire bollato come omosessuale che gli fa progressivamente prendere le distanze dal fedelissimo amico fragile, che patisce terribilmente il brusco cambio di atteggiamento.
Mostrando ancora una volta la derivazione dal cinema dardenniano, Dhont gira un'opera di eccezionale sensibilità, giocata su chiaroscuri di un sentimento che - attraverso un magnifico gioco di sguardi e silenzi - viene declinato in tutte le possibili forme del non detto dai due strabilianti protagonisti. Close sembra, per molti versi, ripetere lo schema del film precedente: il tema del doppio, quello dell'identità sessuale, il coming of age come struttura narrativa, il ruolo dello sport, il contenimento degli aspetti conflittuali e persino la scelta stilistica in sottofinale, annunciata dall'annerirsi dello schermo. Tutto estremamente toccante, ma anche poco equilibrato nelle due parti del film, delle quali la prima è di gran lunga migliore. C'è da sperare che Dhont, giovane quanto dotato autore capace di un incanto straordinario, possa in futuro regalarci opere nelle quali riesca a osare di più. Gran premio della giuria a Cannes.

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