Regia di Valeria Bruni Tedeschi vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 75 - CONCORSO
Agli inizi degli anni '90, un gruppo di oltre quaranta giovani aspiranti attori si mette in gioco per riuscire ad entrare a far parte della prestigiosa scuola di recitazione del Theatre des Amandiers, presieduta dall'apprezzato e noto regista teatrale e cinematografico Patrice Chereau.
Riusciti a passare la complessa selezione nel numero di una decina, i giovani sopravvissuti alla rigorosa selezione verranno catapultati nei progetti del vulcanico autore, e prenderanno parte persino ad un viaggio di istruzione negli States.
Il ritorno in regia di Valeria Bruni Tedeschi avviene con un film della memoria e dell''esperienza vissuta, che diventa specchio di un inizio anni '80 insieme inebriante e terribile: si potrà seguire il gruppo e i singoli personaggi nei momenti in cui dovranno affrontare difficoltà e traumi legati sia alla propria delicata professione, sia relativi al contesto storico e culturale di quei primi anni '80 ove l'incubo dell'Aids, così come quello della tossicodipendenza, costituivano una minaccia incombente e non ancora presa in considerazione col rigore e la serietà che avrebbe meritato.
Nella figura appassionata, volitiva, entusiasta e sempre in discussione di Stella, la regista Valeria Bruni Tedeschi ritrova e rielabora se stessa negli anni dei primi approcci al mondo della recitazione.
Per la prima volta non coinvolta in prima persona in un suo progetto di regia, la Tedeschi in realtà non è mai stata così presente fisicamente e mentalmente in un suo film come in questa occasione, ove si racconta all'interno di un contesto corale.
Quello che lascia perplessi è l'incontrollato afflato che fa muovere tutti i personaggi coinvolti, e che costringe tutto il pur meritevole cast a rendersi protagonista di momenti altamente sopra le righe in cui la tentazione a strafare rende tutto più meccanico e fastidioso, oltre che a rischio di trasformare molti dei personaggi in grottesche macchiette di maniera.
Nel cast popolato di giovani promettenti talenti, un discorso a parte deve spendersi per Louis Garrel, unica star presente e perfettamente a suo agio nell'impersonare la personalità vulcanica e piuttosto autodistruttiva di Patrice Chereau, artista a cui la Tedeschi è da sempre molto riconoscente e devota.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta