Regia di Daniele Gaglianone vedi scheda film
Natalino, un ex partigiano, risponde a dei giovani intervistatori. Alberto, suo vecchio compagno, conosce un altro vecchio, colpito da paresi, in un ospizio. Le immagini del presente si mescolano a quelle del passato, i volti dei vecchi convivono con quelli di loro giovani e resistenti. Poi, la rivelazione: il vecchio paralitico è in realtà il ferocissimo repubblichino che aveva torturato e massacrato i compagni di Natalino. Alberto va da Natalino: lo abbiamo trovato, dice, dobbiamo ucciderlo, anche dopo cinquant’anni. Gaglianone, uno dei migliori “cortisti” italiani, si muove da anni nei paraggi della resistenza (anche attraverso il lavoro al Centro Gobetti). “I nostri anni” è fedelissimo alle sue origini: un corto circuito tra vecchi e giovani, passato e presente, montaggio e piano-sequenza, corpi e voci, video e pellicola, fiction e documentario. Lo stordimento della prima parte, con la ricerca di un filo che leghi i lacerti del presente, assume nella seconda toni a tratti epici, a tratti buffi, e dà la complessità delle scelte e del passato che non passa, con la sola forza delle immagini. E il finale, con l’incedere dei due partigiani, può anche commuovere.
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