Regia di Daniele Gaglianone vedi scheda film
Tre storie (Oggi, un anziano ospite di un gerontocomio stringe amicizia con un vecchio paralitico, forse già incontrato, non si ricorda dove. Alcuni partigiani si muovono, durante la Seconda Guerra Mondiale, tra i boschi della Val Chiusella, nei dintorni di Ivrea. Oggi, un reduce è intervistato da una troupe di studenti impegnati in una tesi) che, a un certo punto, si congiungono risvegliando nelle coscienze del pubblico che spia e scruta, orrori e ferite ancora aperte nei cuori degli italiani. Quale segreto nasconde il vecchio sulla sedia a rotelle?
In un, suggestivo, bianco e nero il giovane regista, non nuovo alle storie di partigiani tema trattato nei suoi cortometraggi, alterna varie tecniche di ripresa (immagini digitali, hi-8, 8mm, 16mm, etc…) e realizza un lavoro sperimentale ma coinvolgente, tra i migliori film italiani del decennio, a metà strada tra il cinema di denuncia, il bellico, il thriller e il Mondo Movies (immagini di taglio documentaristico, alcune piuttosto sconvolgenti a livello di violenza con persone legate agli alberi, al quale vengono cavati gli occhi ed evirate, per esempio).
Questo è più che un bene, soprattutto se confrontato con molti altri esordienti del periodo (Gabriele Albanesi, Mirko Locatelli, Daniele Vicari, Luca Lucini, etc…) che sembravano fare a gara per realizzare il peggiore esordio della Storia del Cinema Italiano (a voi giro il concorso: “Vota il film più brutto!”).
Girato (info a cura del Dizionario del Turismo Cinematografico) nei monti della Val Chiusella (comuni interessati Alice Superiore, Rueglio, Settimo Vittone, Traversella e Vico Canavese), al Bar “Eden” di Drusacco (To) e al centro commerciale “Nova Coop” di Strambino (To).
Per un film simile l’appellativo “eccezionale” non è esagerato!
Giudizio: 6 stellette (eccezionale)
Gli altri esordienti, eh eh...
Il miglior esordio (a livello di lungometraggio) degli ultimi anni!!!
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