Regia di Daniele Gaglianone vedi scheda film
Esordio per Guaglianone, un'idea non facile da perseguire, ma che arriva per strade diverse, e visto il tema non era facile distinguersi, il regista ci riesce con uno stile tutto suo che va al nostro cuore riuscendo a farci anche sorridere in un tema drammatico come questo, ma che gli anni sono riusciti ma a sfrondare nella maniera giusta, senza nulla togliere ai fatti drammatici che sono sorti nel lontano periodo. Atmosfera volutamente sfocata che va di pari passo con i ricordi, vite che sono state prese da una situazione drammatica portata dentro e mai lasciata, ma che a conti fatti si sono evolute in maniera a loro sconosciuta. La vendetta che ormai si è stemperata, non dà tregua lo stesso, il confronto con sé stessi cresciuti e maturati non è noto neanche ai protagonisti della storia, che solo nella situazione che si proporrà sarà noto, anche se il destino non farà funzionare le armi, anche i loro pensieri sono cambiati, non nel senso di giustizia, ma di maturità dei comportamenti. Un film bello e da vedere, un esordio che ci porta in maniera ragionata e pensante su fatti che hanno diviso la nostra storia,e che malgrado tutto cercano di dividerla ancora, una simpatia immensa ci prende nel vedere questi uomini ormai vecchi, ma simpaticamente complici, che non vogliono e non possono seppellire un passato che li accomuna e invade il loro quotidiano. Fotografia da sballo, nel senso che si accomuna ai pensieri di regia e dei protagonisti in maniera efficace, come poche volte abbiamo potuto vedere nello schermo, firmata da Gherardo Gossi, assieme alle parole, bisbigliate ad ai rumori.
Una storia comoplessa del passato con il presente, ma che appassiona in maniera diversa
Un esordio con i fiocchi e coraggioso
Albertto che arriva alla scoperta e che non vorrebbe demordere
Natalino il solitario e l'uomo pratico
Il ruolo del, repubblichino ormai disabilitato, ma attaccato alla vita
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