Regia di Shin'ichirô Ueda vedi scheda film
FAR EAST FILM FESTIVALV 24
"Private parts missing panic comedy"
Una intervista incalzante di una maliziosa giornalista ci permette di conoscere il giovane imprenditore Tagami Tatsuya, divenuto amministratore unico (dopo aver defenestrato l'altro socio fondatore) di una società che distribuisce manga on line guadagnando una fortuna.
Un uomo astuto, certamente cinico, che sa afferrare dalla vita tutto ciò che serve per vivere sulla cresta dell'onda.
Una mattina però, mentre si sveglia nel suo letto con l'ultima amante conosciuta la sera prima ad un party di lavoro, si accorge, con enorme sgomento, che il suo attributo sessuale è improvvisamente sparito.
La disperazione è tale che l'uomo non fa caso ad un fenomeno che invece avrebbe notato affacciandosi dalla finestra, e che vede strani oggetti volanti catapultarsi in cielo fino ad andare a schiantarsi ogni dove.
Dopo grottesche vicissitudini trascorse a tentare di urinare nei bagni maschili, l'uomo nota un QR code che potrebbe richiamare l'attenzione degli sfortunati che si ritrovano con il medesimo problema.
Pertanto accede al luogo di un incontro organizzato, e viene informato non tanto sulle motivazioni dell'accaduto, quanto piuttosto su come tentare di riportare alla normalità la situazione ormai apparentemente compromessa.
L'uomo scoprirà di avere solo sei giorni per tentare di acciuffare l'organo sessuale letteralmente volato via, oltrepassati i quali lo stesso perderà vita e non potrà più tornare a far parte del proprio corpo.
Sarà l'inizio di una caccia senza tregua a quel prezioso oggetto volante assolutamente difficile da catturare, anche qualora muniti di retino cacciafarfalle rinforzato.
L'atteso ritorno in regia del già bizzarro cineasta giapponese Ueda Shinichiro, conferma la tendenza del regista ad imbarcarsi in avventure folli degne di quel esilarante One cut of the dead del 2018.
Stavolta la vicenda aggiunge alla bizzarria anche una buona dose di malizia, utile a descriverci la china discendente del manager senza scrupoli che, arrivato all'apice del successo grazie anche al ricorso a metodi decisamente poco corretti per eliminare il suo onesto vecchio socio in affari, si ritrova a sopportare una pena degna di un biblico contrappasso.
La perdita dell'attributo sessuale, che prende letteralmente il volo lasciando inerme quel corpo che, forse per la prima volta, avverte la sensazione di impotenza che, fino a poco tempo prima pareva un sentimento completamente estraneo, è una sin troppo smaccata ed evidente metafora del superuomo messo alle corde e destinato a fare i conti con una vera e propria sensazione di impotenza.
Il film funziona piuttosto bene nella sua prima mezz'ora, grazie anche alla valida interpretazione del suo protagonista assoluto, quel Tagami manager efficacemente ed ironicamente reso dal bravo attore Minagawa Yoji, già apprezzato proprio al Far East 21 nel drammatico Melancholic, che si aggiudicò il White Mulberry Award al termine di quella edizione.
Poi il film tende un pò a ripetersi, e, terminata la sorpresa e la malizia della sorpresa iniziale, si svilisce anche un po' l'efficacia del soggetto, che forse sarebbe apparso più consono ed adatto ad un mediometraggio.
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