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The Girl and The Echo

Regia di Arunas Zebriunas vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Girl and The Echo

di omero sala
6 stelle

locandina

The Girl and The Echo (2020): locandina

 

Piccolo straordinario film lituano del 1964, anno in cui la Lituania faceva parte dell’Unione Sovietica.

Piacevolmente sorprendente.

Un semplice film in bianco e nero, che racconta in maniera leggera e delicata la storia di un gruppo di ragazzini che passano l’estate ammazzando la noia in un posto isolato e un po’ selvaggio che si affaccia sul mare.

 

La protagonista è Vika, una bambina di una decina di anni, in vacanza ospite del nonno pescatore. La sua indole curiosa e intraprendente la porta a passare le sue giornate senza annoiarsi mai, nuotando felice, curiosando in giro senza sosta, raccogliendo conchiglie e rifiuti del mare, soffiando in un vecchio corno da caccia, esplorando le coste rocciose. Senza lasciarsi tentare di entrare nel gruppo indigeno dei suoi coetanei che fanno banda fissa girovagando a vuoto. 

Vika incontra Romas, uno dei bambini del luogo e, con qualche titubanza, instaura con lui, che sembra diverso dagli altri, un inizio di amicizia. La relazione pare rinsaldarsi quando la piccola forestiera accompagna il ragazzetto sui dirupi che sovrastano il mare e, attraverso percorsi impervi, lo porta in un anfiteatro di rocce nel quale si erge uno spunzone enorme attorno al quale si raccontano saghe di guerrieri e di morti: Vika confida a Romas le leggende raccontatele dal nonno e, facendosi promettere di mantenere il segreto, gli svela un altro mistero fascinoso del luogo selvaggio che è lo straordinario gioco di echi che le pareti rocciose rimandano ad ogni richiamo della ragazza.

L’amicizia fra Viki e Romas sembra rinsaldarsi nella condivisione degli enigmi della roccia dell’eco. Ma quando i due ritornano verso la spiaggia, Viki è fatta oggetto di uno scherzo da parte della banda di ragazzini (che le sottraggono i vestiti mentre lei nuota nuda) e Romas, vigliaccamente, non prende le sue difese. Anzi, fa di peggio: per recuperare l’intesa col branco, un po’ incrinata da alcune sue incertezze, attira la banda sui dirupi per condividere i segreti confidatigli da Viki; ma la magia dell’eco per la masnada non si rinnova e Romas si ritrova più emarginato di prima, allontanato dagli ex-compagni e guardato con legittima diffidenza dall’amica tradita.

L’estate va finendo. 

Viki se ne torna da dove è venuta. 

Romas insegue fantasie perdute.

 

Le qualità formali del film sono davvero sorprendenti:  le inquadrature splendide restituiscono alla perfezione la magia dei luoghi, il montaggio è impercettibile, le musiche ammalianti; il bianco e nero è così magistralmente perfetto nei suoi toni sfavillanti da restituirci la vividezza della natura meglio di qualsiasi colore.

 

La delicatezza con cui sono descritte le dinamiche nel gruppo dei ragazzini è commovente: al regista bastano pochi elementi per cogliere e rappresentare con efficacia la preadolescenza nei suoi bisogni di appartenenza, lo sbocciare di una relazione teneramente incerta, le diffidenza e le delusioni, le reticenze eloquenti e i silenzi, i gesti imbarazzati, gli sguardi schivi,…

Siamo di fronte ad un modesto capolavoro sconosciuto, immeritatamente dimenticato.

 

girl and yhe 

Valeriy Zubarev

The Girl and The Echo (2020): Valeriy Zubarev

  

 

 

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