Regia di Roy Freemount (Romano Ferrara) vedi scheda film
Una coppia benestante vive in una villa elegante insieme a un segretario e al fratello paralitico e muto del padrone di casa. Strani incidenti mortali cominciano a verificarsi.
Terza delle quattro regie firmate da Romano Ferrara, mestierante di scarso livello attivo negli anni Sessanta. Ciò che si può dire a favore di questa pellicola è che il ritmo viene gestito egregiamente, la buona volontà evidentemente non manca e allo stesso modo i nomi interessanti sul cartellone ci sono: Lisa Gastoni, Luisa Rivelli, John Drew Barrymore e Umberto D'Orsi sono gli interpreti centrali del film insieme al francese Jean Claudio, con una parte minore per Ombretta Colli, giovanissima, e una comparsata musicante di Nini Rosso e la sua orchestra. Marcello Coscia e Sandro Continenza scrivono la sceneggiatura, mettendo in piedi un noir dalle influenze horror con un intreccio ben poco sofisticato e una discutibile scelta di 'effetti speciali' nel raffigurare l'enigmatico Davide, personaggio chiave della storia, deforme, paralitico e muto (sostanzialmente, una maschera pelosa di volto privo di occhi). Il budget è infimo in maniera conclamata, ma la suddetta "buona volontà" traspare altrettanto chiaramente e il lavoro si lascia seguire senza eccessivi sforzi, fino alla fantasiosa - quantomeno non del tutto scontata - risoluzione conclusiva. 3,5/10.
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