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Hair Wolf

Regia di Mariama Diallo vedi scheda film

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La recensione su Hair Wolf

di mck
7 stelle

Se non puoi reprimerli/sconfiggerli, permutali! Inglobalizzazione. Black(White)Face. Green contact lens.

 

 

Al contempo commedia cupa e feroce, satira iperrealista e horror d’ambiente che partendo da un presupposto compiutamente ridicolo diventa un trattatello di psico-socio-politica applicato allo stato delle cose relativo al movimento di ricerca di giustizia sociale Black Lives Matter, l’opera seconda nel cortometraggio della regista e sceneggiatrice Mariama Diallo

- preceduta dall’esordio di “Sketch” (un disegnatore d’identikit della polizia scientifica è convinto di aver riconosciuto un sospettato del quale avrebbe ricostruito il ritratto in base alla testimonianza della vittima), finanziato collettivamente attraverso KickStarter (questo “Hair Wolf” è invece prodotto da Valerie Steinberg), e cui seguiranno 4 ep. di “Random Acts of Flyness”, un altro short-film, come si evince dal titolo sempre militante, “White Devil”, co-diretto, scritto e interpretato con Benjamin Dickinson e ambientato durante una quarantena/lockdown, e, finalmente, l’opera prima nel lungometraggio, “Master”, che ad oggi ne conferma il talento, in attesa del fatidico bis -

…è un’operetta etico-morale di gentrificazione zombie-vampiresca nella quale i bianchi assimilano ed incorporano le caratteristiche specie-specifiche naturali o strutturali dei neri…

- Spike Lee tutto – da “She's Gotta Have It” a “BlacKkKlansMan” – e Jordan Peele pure – da “Get Out” ad “Us”, aspettando l’imminente “Nope” , e poi i recenti “the Last Balck Man in San Francisco” di Joe Talbot, “Lovecraft Country” di Misha Green (da Matt Ruff), “Judas and the Black Messiah” di Shaka King, “AnteBellum” di Gerard Bush & Christopher Renz, “Them” di Little Marvin e “Alice” di Krystin Ver Linden… -

…innescando un processo inverso di reciproca sostituzione e scambio di ruoli: “La diversità è schiavitù!” direbbe parafrasandosi il Ministero della Verità di orwelliana memoria.

 

locandina

Hair Wolf (2018): locandina


Il cast è assai valido [Kara Young (una piccola parte nel recente “After Yang” di Kogonada e ancora in un piccolo ma significativo ruolo proprio in "Master"), Taliah Webster, Trae Harris, Madeleine Weinstein e Jermaine Crawford), il montaggio è dell’esperto Kristan Sprague (il già citato JatBM) e le ottime musiche sono di Ariel Marx (“Shiva Baby”), ma a colpire molto è soprattutto l’azzeccatissima fotografia di Charlotte Hornsby (e anch'ella collaborerà poi con Mariama Diallo per "Master") che illumina e ritrae quest’angolo notturno di Brooklyn, con le luci al neon che fanno la spola tra un salone di bellezza e un negozio per la cura dei capelli attraversando marciapiedi e strade bagnate dalla pioggia appena caduta e riflettendosi sulle vetrine, limine tra la relativa e ingannevole comfort zone del dentro e l’epidemia dilagante del fuori.

Se non puoi reprimerli/sconfiggerli, permutali!
Inglobalizzazione. Black(White)Face. Green contact lens.

* * * ¼/½ - 6.75

Qui il film, su Vimeo...

 

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