Regia di Roberto Zazzara vedi scheda film
Esordio in regia per il bravo Roberto Zazzara, purtroppo non sorretto da una sceneggiatura che appare inutilmente complicata. Distribuito a livello internazionale (tra febbraio e aprile del 2022) è arrivato, per ultimo, anche nelle nostre sale.
Monte Soratte (Roma). I partecipanti a un gioco di ruolo dal vivo (in gergo definito LARP) hanno occupato un bunker sotterraneo tedesco, abbandonato dalla Seconda guerra mondiale. Il gioco si svolge su una linea temporale alternativa, ovvero immaginando che il bunker sia stato costruito su indicazioni di Mussolini nel 1937, in omaggio a un antico dio degli inferi. Si ipotizza che la Germania abbia vinto la guerra nel 1944, ma un decennio dopo le forze americane abbiano sganciato una bomba nucleare che ha ridotto il mondo esterno in una terra contaminata e deserta. La competizione si trasforma però presto in un incubo, quando i partecipanti si rendono conto di essere rimasti intrappolati e, in successione, perseguitati da una presenza paranormale.
Esordio in regia, nel lungometraggio, per Roberto Zazzara, formatosi come cineoperatore, precedentemente al lavoro anche in produzioni indiane (ad esempio per l'horror Boomika, 2021). Zazzara dimostra sicuramente di sapere gestire con buona preparazione il discreto cast tecnico e artistico. In sintesi, The bunker game (girato a Roma, nelle vere gallerie-bunker di Monte Soratte) si presenta come un'opera dalla elegante confezione, risalta per belle scenografie, una pregiosa cinematografia (a cura di Marco Graziaplena) e attori che emergono nella media delle contemporanee produzioni italiane. Siamo di fronte a un progetto ambizioso, distribuito dalla "Eagle Pictures" e da "Studiocanal +", in precedenza (tra febbraio e marzo 2022), rilasciato in tutto il mondo, per ultimo anche in Italia direttamente nelle sale cinematografiche. Detto questo, il film però non funziona, non coinvolge e si lascia seguire senza interesse, per via d'un racconto al limite del comprensibile, tratto da una storia di Manuela Cacciamani e sviluppato in maniera contorta, in sceneggiatura, da Francesca Forristal e Davide Orsini. Non è del tutto chiaro che si stia trattando di un roleplay, infatti più che partecipanti di un gioco i personaggi sembrano vivere un'esperienza reale. Si intuisce che la protagonista è Laura (Gaia Weiss), esperta in giochi di ruolo interattivi (LARPing) dei quali ha fatto mestiere, ed è riuscita in questo a farsi notare per essere scelta a partecipare in un nuovo ruolo a New York, dove intende trasferirsi appena concluso questo stravagante esperimento su una realtà distopica dai connotati politici indecifrabili, ambientata durante il Quarto Reich. Poi subentra il tema della maternità, quando Laura scopre di essere incinta del suo fidanzato, Gregorio, interpretato da Lorenzo Richelmy. La trama procede con passaggi incomprensibili, talvolta privi di connessione logica, tra dramma, melodramma e fantascienza, ma il senso allegorico alla base della narrazione, sinceramente, sfugge e non è per nulla chiaro. Fatto sta che per un'ora abbondante succede poco o nulla e quando gli autori decidono di trattare il genere, lo fanno senza convinzione. Nessun elemento caratteristico che possa farlo accostare a un horror (così è pubblicizzato), non un brivido e, cosa più triste, non ci si affeziona ai protagonisti, restando del tutto estranei allo sviluppo di un progetto artistico che sembra essere stato volutamente concepito in maniera troppa ambigua. A volte, invece di complicare l'intreccio narrativo (per paura di affrontare direttamente il cinema d'evasione? Per azzardate finalità autoriali?), conviene mantenere un approccio più semplice, chiaro, che possa risultare comprensibile anche a un pubblico popolare. Assecondare il gusto della platea volgare (in senso buono) non è da considerarsi un limite o un difetto ma, al contrario, un pregio. The bunker game finisce così per apparire come un esempio di opera cervellotica e inutilmente complessa, che difficilmente potrà incontrare i favori dello spettatore medio. Che, talvolta, al cinema va anche per distrarsi e/o divertirsi.
"Guardò l'ultima luce condensarsi nel quadrante dell'orologio, e il quadrante trasformarsi da tondo orifizio nella penombra a disco sospeso nel nulla, il caos originale, e di nuovo trasformarsi in uno sfera di cristallo che nelle sue immobili, misteriose profondità conteneva il caos ordinato del mondo intricato e indistinto sui cui fianchi sfregiati le antiche ferite roteano a folle velocità verso la tenebra entro la quale si appostano nuove sciagure."
(William Faulkner)
Trailer
F.P. 06/05/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 95'26") / Data del rilascio (Italia): 02/05/2022
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