Regia di Ryan Callaway vedi scheda film
Lento e irrisolto horror, opera di un regista che si ripete con poca fantasia e meno possibilità economiche. Remake di The watchers: the beginning of sorrows (2016).
Briana, una bambina di 8 anni, una notte sparisce dalla sua camera da letto senza lasciare tracce. Sua zia Madeline (Breanna Engle) e gli altri parenti coinvolti nella conseguente ricerca, vengono a trovarsi minacciati da forze sovrannaturali, responsabili dell'enigmatica scomparsa.
Ryan Callaway decide di rifare un mediometraggio da lui stesso girato nel 2016: The watchers: the beginning of sorrows. Perché? Pur non conoscendo l'originale, verrebbe da supporre che le intenzioni siano quelle di chiarire punti oscuri della trama o perfezionare una sceneggiatura non proprio brillante. The darkness outside procede, per un tempo che sembra infinito, raccontando male una storia basata sulla scomparsa di alcuni bambini, avvenuta in una foresta. Tra apparizioni poco chiare e sogni altrettanto oscuri, la comparsa d'una misteriosa luce rossa anticipa l'apertura di un varco verso un'altra dimensione. Senza preoccuparsi di dare un senso compiuto al racconto Callaway, anche sceneggiatore del film, inquadra a un certo punto il libro "Our haunted planet" di John A. Keel. Si deduce quindi che il tema sia quello delle teorie parafisiche e interdimensionali, che ipotizzano l'esistenza di non meglio definite dimensioni (oltre la quarta) dalle quali deriverebbero entità avverse al genere umano, le cui manifestazioni assumono diverso aspetto a seconda del periodo storico. Questi occulti visitatori del pianeta, di epoca in epoca, ci sarebbero apparsi sottoforma di streghe, demoni, folletti, fate e troll, apparizioni mariane, luci nel cielo e naturalmente UFO (oggi detti UAP, acronimo di Unidentified Aerial Phenomena). Un soggetto certamente suggestivo, che è stato molto meglio trattato nell'horror argentino Terrorizzati (Demián Rugna, 2017). In questo caso abbiamo una serie di attori, anche validi, che cercano di rendere credibile il loro personaggio, sprecati al contesto. Callaway gira senza budget, risparmia su tutto, offrendo come effetti speciali due faretti rossi che illuminano qualche parete di casa o un cespuglio nel bosco di notte. Per rendere più complessa la trama inserisce un tizio sospetto che vive nei paraggi delle scomparse, indicandolo come responsabile delle sparizioni e così chiude il film con due differenti ipotesi (una razionale e un'altra alla John Keel) in contrasto tra loro, ma entrambe sfruttate. Nessuno che abbia visto il prodotto finito, tra i suoi collaboratori, gli suggerisce di non proporre al pubblico un'opera del genere e, anzi, ospite al "Northeast Film Festival Horror Fest", edizione 2021, The darkness outside si porta a casa il primo premio per la miglior sceneggiatura. Infine, ottiene il nulla osta allo streaming. La visione è un supplizio: brutta colonna sonora, personaggi monodimensionali, dialoghi logorroici di routine, riprese amatoriali e insignificanti. 107 minuti di tempo perso.
"Questo pianeta è infestato da noi; gli altri occupanti evitano semplicemente la noia riempiendo i nostri cieli e mari di mostri."
(John A. Keel)
Trailer
F.P. 21/04/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 107'52") / Data del rilascio USA (streaming): 11/02/2022
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