Regia di John Milius vedi scheda film
Warren Oates grande come in Voglio la testa di Garcia
L’FBI e’ sulle tracce del rapinatore di banche John Dillinger, perché durante l’ultimo assalto ha causato la morte di 5 poliziotti. Dillinger è un criminale astuto, freddo a capo di una banda feroce, lui è considerato il nemico pubblico numero 1. Un agente federale un G MAN Melvin Purvis(Ben Johnson) vuole catturarlo a tutti i costi, vivo o morto. Il film è centrato su questo duello. Grande film girato dal praticamente esordiente John Milius nel 1973, sicuramente uno dei migliori dei film basati sulla vita e la leggenda di Dillinger un bandito negli anni trenta. Ci sono scene molto crude e sparatorie, che sono ancora realistiche, con attori di grande livello a cominciare da Warren Oates, nel ruolo di Dillinger, chi non lo ricorda nei film di Sam Peckinpah “Il mucchio selvaggio”, “ Voglio la testa di Garcia”, sono film leggendari entrati nella storia del cinema. Richard Dreyfuss nel ruolo di Baby-face Nelson “Lo squalo”, “ Competition”, Steve Kanaly “Dallas”, Geoffrey Lewis caratterista di gran livello “Una calibro venti per lo specialista”, lo straordinario esordio di Michael Cimino, Harry Dean Stanton”Christine la macchina infernale” “ Paris Texas”, questi grandi giovani attori i componenti della banda, si ritaglia un ruolo da protagonista la bellissima Michelle Phillips(Billie Frechette) nel ruolo della ragazza di Dillinger, anche grande cantante del complesso Mamas & Pappas, un piccolo ruolo, ma significativo di Cloris Leachman, già premio Oscar con “L’ultimo spettacolo”, nella parte di Anna Sage la tenutaria di una casa di piacere , la delatrice che permise alla polizia di tendere agguato mortale a Dillinger, all’uscita di un cinema, ironia della sorte il film era “Manhattan melodrama” film sui gangster , con Clark Gable. Sui titoli di coda, Milius ci racconta la fine di tutti i personaggi del film negli anni successivi, simile ad “American Graffiti”. Film dimenticato, ma da vedere o rivedere come nel mio caso, mi rimane la piacevole sensazione vissuta al cinema nel lontano 1973 di aver visto un film sopra la media,un film di genere, ma d’autore.
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