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La voglia matta di vivere

Regia di Ricky Tognazzi vedi scheda film

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La recensione su La voglia matta di vivere

di mm40
6 stelle

Tognazzi (Ugo) by Tognazzi (Ricky e gli altri figli dell'attore), per il centenario della sua nascita. Un ricordo vicino, commosso e al tempo stesso scanzonato dell'uomo Ugo e dell'artista Tognazzi.


Tra tutti gli attori del cinema italiano, quantomeno tra tutti quelli di primo livello, Ugo Tognazzi è stato probabilmente quello il cui lato privato è rimasto meno nascosto, meno offuscato da quello pubblico; anche chi ha visto pochissimi suoi film sa però che l'attore cremonese amava la buona tavola e cucinare; il tennis, le belle donne e il litorale romano, e tante altre piccole e grandi cose (manie, vezzi, abitudini) che in questo documentario vengono raccontate dai suoi figli e da alcuni amici e colleghi di una vita: Giovanna Ralli, Andréa Ferreol, Pupi Avati, Ornella Muti, Alessandro Haber, Michele Placido e tanti altri ancora. L'occasione che dà vita a La voglia matta di vivere è il centenario dalla nascita (1922) di Ugo Tognazzi e il principale promotore, nonché regista dell'operazione è Ricky Tognazzi, il primogenito; non mancano materiali di repertorio di assoluto interesse come interviste ad amici ormai scomparsi (Paolo Villaggio, Marco Ferreri) e riprese amatoriali di famiglia. Poco meno di un'ora e mezza spassosa e inquieta, in cui riaffiora a più riprese quella 'voglia matta' (come il film diretto da Salce nel 1962) di vivere, di esserci, di provare emozioni e gustare sapori che ha caratterizzato l'intera esistenza di Ugo Tognazzi. 6/10.

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