Regia di Sergio Citti vedi scheda film
Rosetta è appena adolescente quando il mondo intorno a lei crolla: finisce la seconda guerra mondiale, il paesino in cui vive è in festa e il gerarca (già diventato comunista) Guastamacchia, parecchio più grande di lei, la mette incinta. Qualche anno più tardi ritroviamo Rosetta sola e in cerca del figlio, toltole al momento del parto. Troverà invece Vipera, la madre che l'abbandonò piccolissima.
Fra dramma sociale - degli strati più bassi e ignoranti - e spicciola ironia esistenziale: il cinema di Sergio Citti è questo e Vipera non rappresenta un'eccezione. Eppure la vena del regista di Ostia (1970) e de Il minestrone (1981) sembra essersi dispersa negli anni; nonostante la preziosa collaborazione di Vincenzo Cerami per soggetto e sceneggiatura, Vipera è una pellicola povera di contenuti e di momenti interessanti, mal sorretta da un cast pur meritevole, che però delude ampiamente. Giancarlo Giannini recita sbracato, iperteatrale, in un ruolo che evidentemente non gli consente molte alternative; Harvey Keitel invece neppure si preoccupa di salvare il salvabile, forse finito su questo set per errore, di certo ben poco coinvolto artisticamente dall'operazione; fra gli altri nomi sul cartellone si possono ricordare quelli di Elide Melli, della piccola Larissa Volpentesta (qui esordiente, parteciperà in seguito a numerose fiction tv), di Annalisa Schettino e di Olimpia Carlisi, annotando infine un prezioso - in quanto unica esperienza da attore in assoluto - cameo del critico cinematografico Goffredo Fofi, peraltro nei panni di un sacerdote (non esattamente i più affini a lui). Penultimo film per Citti, che tre anni più tardi concluderà la carriera girando Fratella e sorello. 3/10.
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