Espandi menu
cerca
Vipera

Regia di Sergio Citti vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 318
  • Post 219
  • Recensioni 6723
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Vipera

di alan smithee
6 stelle

TFF 41 - RETROSPETTIVA SERGIO CITTI Durante la seconda guerra mondiale Leone (Harvey Keitel), un greve ma a suo modo onesto maniscalco siciliano antifascista, vive di stenti insieme alla figlia dodicenne Rosetta (una Larissa Volpentesta dallo sguardo magnetico e felino), dopo essere stato lasciato dalla moglie (Elide Melli), meritandosi il nomignolo di "Vipera".

Alla fine della guerra, persiste la fame per il rude maniscalco, che non ha le capacità né le occasioni di riciclarsi come invece fa l'astuto boss ex camicia nera, ora rossa, ovvero il bieco Guastamacchia (Giancarlo Giannini). Rosetta viene violentata proprio da quest' ultimo, ma lo nasconde al padre che, alcolizzato, muore in modo misterioso proprio il giorno in cui a Rosetta nasce un figlio che le viene tolto.

La giovane viene rinchiusa in un istituto di rieducazione da dove uscirà solo maggiorenne.

Alla disperata ricerca di suo figlio, la strada di Rosetta si incrocia con quella di Vipera, ovvero sua madre rinnegata, che vive con un bambino che potrebbe essere il suo. Rosetta tenta di riavvicinare alla controversa genitrice, ma, quando il vero padre sottrae a Vipera il figlio, questa cade in una depressione senza via d'uscita. Rosetta intanto, eterna peregrina alla ricerca disperata del figlio, incontra e si affeziona a un ragazzino di strada come tanti, che potrebbe anche corrispondere, per età e sembianze fisiche, al suo vero figlio.

Proverà a trovare il modo di raggiungere con lui quella tanto agognata serenità sempre fuggita altrove.

Scritto dallo stesso Sergio Citti assieme al fidato e noto sceneggiatore Vincenzo Cerami, Vipera riprende le dinamiche del mondo dei derelitti e dei diseredati, dei reietti e degli onesti che non riescono ad approfittare delle situazioni più opportune tradendo i propri ideali e le proprie convinzioni.

Il film, ben ambientato e contestualizzati grazie anche ad un accurato apporto scenografico, riesce a raggiungere vette interessanti soprattutto quando il confronto ravvicinato tra i due mattatori protagonisti, Giannini vs. Keitel, si trasforma in una sfida che alterna cambi d'umore a scontri fisici.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati