Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
Un vecchio re che lascia come testamento il suo mondo infantile
Lo pro-zio, il Re della Torre del cartone è Miyazaki in persona.
Questo film è un ritratto della famiglia dell'animatore giapponese, personale e lavorativa e lo si capisce dai moltissimi personaggi.
Il rapporto con la morte (lutto, oltretomba) e l angoscia del futuro rappresentano i 2 piatti della bilancia, da un lato abbiamo l'aspetto mortifero e nocivo del suo ambiente lavorativo, cosa che da instancabile lavoratore ha contribuito non solo a creare ma anche strumentalizzare veicolando furbamente il messaggio dello sfruttamento.. (vedi "la città incantata").
Questo aspetto è rappresentaro dalle vecchie domestiche, troppe, pettegole, invadenti, simbolo della decadenza prossima alla morte e dell impossibilità di rinnovamento, poi abbiamo i pappagalli, i parrocchetti, assassini in forma di uccelli, che altro che non sono gli esecutori materiali del vecchio pro-zio che ucciderebbero anche la parte piu istintiva, vitale, rappresentata dal ragazzo della storia e da Kiriko
L aspetto famigliare é invece rappresentato dal padre del ragazzo, che anche qui raffigura se stesso ma in un periodo giovane, imprenditore, forte, poi abbiamo, poi abbiamo la fidanzata ma è una figura minore per il regista, la sua testa però è si inchioda alla moglie morta, ma in questo caso alla madre morta.
Poi abbiamo i 2 figli del regista, uno è l airone, figura ambigua un po bugiardo e "imbroglione" e poi il ragazzo, quello a cui miyazaki é più affezionato e in cui ripone, come Re della Torre, le redini e la gestione dello Studio Ghibli.
Non è assolutamente un percorso di scoperta di se stessi, ma è il quadro della vita inconscia di myazaki, mostra in molti modi la stessa cosa, il potere statico e morto derivante da una pietra che poi viene distrutta e infelicemente non riesce a darsi pace morendo in una tomba di personaggi fantastici che popola e consuma il mondo in cui ancora si trova: quello infantile
Il mondo dell'inconscio non è un mondo magico, ma è molto psicologico.
Detto ciò larealizzazione tecnica è un capolavoro totale come la città incantata, probabilmente ancora migliore perché a tratti sembra di immergersi in alcuni racconti illustrati, il grosso portone, la casa di campagna, la vecchia torre..
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta