Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
AL CINEMA
I bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale portano morte e distruzione anche all'interno della famiglia del giovane Mahito, che in una tragica alba si ritrova orfano della adorata madre, rimasta uccisa nell'incendio del grande ospedale in cui la donna lavora.
Per questo motivo il padre, che presto si risposa con la sorella della consorte defunta, decide di trasferirsi col ragazzo nella bella casa di campagna della nuova moglie.
Qui Mahito cerca di adattarsi come può, importunato in particolare da uno strano pennuto che pare un airone grigio, che non fa altro che infastidirlo ed aizzarlo con dispetti e voli rasenti alla sua figura.
Il giovane viene accudito dalla amorevole disponibilità di alcune simpatiche vecchine, che lo mettono subito in guardia circa il luogo da cui tenersi lontano: una torre misteriosa, ove invece il giovane è attirato dalla invadenza molesta di quello strano uccello parlante.
Quel luogo insidioso, sinistro, ma anche affascinante e misterioso quanto basta per diventare oggetto di curiosità impellente, contribuirà a condurre il ragazzo lungo un viaggio emozionante, alla ricerca dei propri affetti più cari.
Un percorso calpestabile ma anche della mente e della fantasia, attraverso un limbo dantesco che più Mahito percorre, inerpicandosi entro una selva fisica e fantastica fatta di insidie ed ostacoli, più gli permette di scoprire un mondo di incubi e fantasie che segnano l'esperienza di vita del giovane.
Una efficace scuola di vita, attraverso la quale il giovane protagonista impara in qualche modo ad elaborare ed accettare il lutto materno, formandosi nel contempo per poter più adeguatamente affrontare il sopraggiungere dell'età adulta.
La narrazione, lineare nella prima parte, lascia il posto poco per volta alla dimensione onirica, tanto cara a Hayao Miyazaki in ognuna delle sue opere precedenti, e necessaria per la approfondita analisi interiore attraverso cui il giovane protagonista impara a diventare un uomo responsabile.
Il ritorno al cinema di Miyazaki, dopo l'annunciato ritiro di ormai un decennio orsono, avviene con una storia affascinante, a metà strada tra fiaba ed incubo, in cui il passaggio dalla pubertà alla adolescenza avviene attraverso un viaggio epico tra i misteri che si annidano tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Il grande maestro si avvale di valorosi collaboratori che lo hanno coadiuvato in modo certosino per anni, nelle lunghe fasi di gestazione e messa in opera dell'ambizioso progetto, fino a dar vita ad una grande produzione animata che incanta per tecnica e dettaglio del disegno, oltre che per fluidità di movimento.
Il ragazzo e l'airone è però ancora più un film che emoziona ed impegna la mente dello spettatore nella impenetrabilità di diverse situazioni che meritano di essere affrontate più appropriatamente con un atteggiamento di meraviglia tipico dell'infanzia, accettando le incognite della storia con uno sguardo predisposto al fantastico e alla meraviglia di chi sa accettare l'imprevedibile o anche l'impossibile, imparando a vivere con saggezza e lungimiranza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta