Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
Una favola nipponica più testamentaria che mai!
Ovviamente non poteva mancare il grande Hayao Miyazaki con IL RAGAZZO E L’AIRONE.
Il piccolo Mahito Maki, in fuga dalla Guerra del Pacifico e orfano di madre, va’ a vivere in un casolare di montagna con il padre e la zia. Con l’incontro di un airone molto particolare e in compagnia di una delle vecchie del casolare si recherà all’interno di una vecchia torre lì vicino per cercare sua zia, catapultandosi poi in una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio.
Tecnicamente una bomba, animazioni con disegni fatti a mano e fondali in puro acquarello, il montaggio si prende i suoi tempi per poi velocizzare man mano che si va’ avanti, le musiche sono soavi e il sonoro è impattante, specie nelle scene oniriche e infuocate e di azione. La narrazione è particolare, piena di chiavi di lettura, elementi simbolici, allegorie e personaggi molto interessanti. I pupettini bianchi inteneriranno persino un cuore di pietra, mentre l’airone divertirà i bambini.
È una chiara riflessione sulla vita, la morte, l'elaborazione del lutto, l’eredità e la speranza per il futuro, tematiche oramai che stanno molto a cuore a Miyazaki. Già fermandosi a questo film è già un buon epitaffio e un testamento per i registi e gli spettatori futuri.
Ovvio, chi si aspetta la faciloneria e le vicende dal punto A al punto B e C a bocconcini col cucchiaino con lucine a battute infantili a stupido (stile Super Mario e Disnei scema) lo troverà confuso e scritto male...! Chi vuole capire capisca... ;-)
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