Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
10 anni fa il grande maestro Miyazaki annunciava che Si alza il vento sarebbe stato il suo ultimo lavoro. Fortunatamente così non è stato, visto che questo Il ragazzo e l'airone ci dà un' altra occasione per godere del suo talento visionario, sia dal punto di vista narrativo che pittorico, un'esperienza che non lascia mai indifferenti. Dal punto di vista visivo è sempre strabiliante (anche se non paragonabile al preziosismo barocco de Il castello di Howl), con un gusto particolare per certi interni, in questo caso ispirato all'architettura europea più classica e con una gustosa predilezione per i libri antichi. Dal punto di vista narrativo il maestro sembrerebbe invece voler lasciare un messaggio più realistico (come forse anche le musiche del fedele Hisaishi, meno sognanti del solito, sembrano suggerire) e sotto certi aspetti in antitesi con quella che è sempre stata la sua poetica, ovvero che a volte sia necessario abbandonare i propri sogni (il mondo fantastico) per mettersi al servizio di una realtà che esige la nostra presenza, anche e soprattutto quando farlo è una scelta dolorosa. Un messaggio in linea con una certa disillusione che è frutto anche dell'età matura dell'autore, ma che non vuole essere pessimista, perché ci si può rassegnare agli eventi della vita con dignità, come i maestri dell' umanesimo giapponese Ozu e Mizoguchi ci hanno insegnato. A fianco di quella di tali maestri si pone oggi senza falsa modestia l'opera fondamentale di Hayao Miyazaki.
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